(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 gen. - Un neonato di 20
giorni e' morto al Sant'Orsola di Bologna dove era stato
ricoverato in seguito a un intervento del 118 lo scorso 4
gennaio. La vicenda e' stata raccontata dal quotidiano La
Repubblica. Il bambino viveva con la famiglia (la madre, il
gemello e una sorellina di un anno e mezzo) per strada, trovando
riparo in Sala Borsa durante il giorno. Una segnalazione ha
allertato l'ambulanza che lo ha trovato febbricitante in piazza
Maggiore e lo ha ricoverato d'urgenza insieme al fratello gemello
e alla sorella (che non sono in pericolo di vita). "La famiglia
era stata intercettata dal servizio mobile negli ultimi giorni
dell'anno - racconta Monica Brandoli del Settore sociale del
Comune di Bologna - e il 31 dicembre erano a cena nella struttura
di via Capo di Lucca: e' stato loro offerto un posto per dormire
ma hanno riferito di avere una casa".
La famiglia era conosciuta dai servizi sociali. Oltre ai 3
bambini che sono stati soccorsi lo scorso 4 gennaio, la donna
aveva altri due figli che sono stati dati in affido. "La donna
era seguita dal servizio sociale di Santo Stefano - continua
Brandoli - ma non aveva mai riferito di non avere una casa".
Forse per la paura di vedersi togliere anche gli altri figli? "Il
problema e' che lavoriamo per pezzetti e non c'e' comunicazione
tra i diversi servizi - prosegue - Inoltre e' molto difficile
fare controlli e se la famiglia rifiuta l'aiuto non abbiamo
strumenti legali per intervenire".
I due gemellini erano nati poco prima di Natale. All'ospedale
i medici non hanno ritenuto di dover allertare i servizi sociali.
"La valutazione spetta a loro- conclude Brandoli- che, in caso di
poverta' della famiglia, mancanza di una casa e impossibilita' di
accudire in modo adeguato i bambini, devono farne denuncia alla
Procura che poi allertera' i servizi sociali". In questo caso,
non c'e' stata nessuna denuncia.
La Procura di Bologna indaga sulla vicenda. Sulla base delle
notizie di stampa, il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha
aperto un fascicolo di atti relativi al decesso del piccolo. Al
momento si tratta di un'inchiesta solo conoscitiva, senza
indagati e senza ipotesi di reato: verra' acquisita
documentazione, sia quella ospedaliera che quella dei servizi
sociali, e si cerchera' di capire cosa e' successo.
L'inchiesta e' stata affidata al pm Alessandra Serra, che fa
parte del pool dei magistrati che si occupano dei reati contro le
'fasce deboli'.
(Wel/ Dire)