(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 feb. - Nel Lazio il fenomeno
della violenza domestica femminile appare piu' accentuato, anche
se e' la regione in cui si fanno piu' denunce: al tempo stesso,
il Lazio e' anche la regione che storicamente e' intervenuta
prima per fronteggiare il problema della violenza sulla donna. A
sostenerlo e' una ricerca effettuata da Save the Children e
Garante per l'Infanzia e l'adolescenza della regione Lazio, in
occasione della presentazione del rapporto "Spettatori e Vittime:
i bambini e le bambine che assistono ad un atto di violenza lo
subiscono".
Se i dati del rapporto sono elaborazioni provenienti da fonte
Istat, su tre regioni specifiche (Piemonte, Lazio e Calabria, in
rappresentanza delle rispettive aree geografiche, Nord, Centro e
Sud) e' stata svolta una ricerca con il metodo delle interviste,
contattando i responsabili di istituzioni e servizi impegnati
direttamente nel contrastare il fenomeno delle violenza domestica
e assistita. La scelta dei "testimoni privilegiati" e' avvenuta
attraverso una previa ricognizione delle figure piu' coinvolte
sul tema appartenenti a quattro aree di competenza: gli enti
locali/regionali, le forze dell'ordine, il mondo della giustizia,
i servizi socio-sanitari comprese le componenti attive del terzo
settore.
Rispetto alla media nazionale, dunque, i dati regionali sulla
violenza nei confronti delle donne evidenziano alcune differenze:
nel Lazio per esempio il fenomeno della violenza domestica
femminile appare piu' accentuato con il 16,3% delle donne fra i
16 e i 70 anni ad aver subito violenza dal partner, a fronte del
13,9% del Piemonte e il 10,1% della Calabria. Il Lazio pero' e'
anche la regione in cui si fanno piu' denunce: dichiara di aver
sporto denuncia dopo la violenza subita l'8% delle donne, contro
il 5,8% in Piemonte e il 4,2% in Calabria. Tutte e tre le regioni
manifestano un recente o rinnovato impegno nel settore della
violenza contro le donne: a livello di tempistica, la regione
Lazio e' stata la prima in assoluto a legiferare per fronteggiare
il problema della violenza sulla donna, mentre Piemonte e
Calabria hanno emanato il loro primo atto normativo (e per la
Calabria anche l'unico) nel 2007.
Save the Children fa notare che per quanto riguarda la
considerazione dei minori che assistono alle violenze sulle
madri, manca invece una decisa presa d'atto e conseguenti misure
normative sulla violenza assistita, di cui vi e' traccia solo in
un atto legislativo della regione Piemonte. Il Piemonte e'
infatti l'unica delle tre regioni esaminate ad aver dato
disposizioni normative, con delibera di giunta n. 42/29997 del
2000, a favore di minori vittime di abuso e maltrattamento.
Attraverso questa delibera sono stati creati nuovi servizi, e
potenziati quelli preesistenti, per contrastare la violenza nei
confronti dei minori, compresa la "violenza assistita". Sul
versante dei finanziamenti poi emerge una difficolta' comune a
tutte e tre le regioni a garantire certezza dei finanziamenti e
si assiste piuttosto ad una loro progressiva riduzione.
"Abbiamo scelto di accendere un riflettore - spiega Francesco
Alvaro, Garante per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
della Regione Lazio - sugli effetti che l'assistere ad episodi di
violenza in ambito domestico puo' produrre sulla crescita e lo
sviluppo di un bambino: in una regione come il Lazio, dove
convivono realta' metropolitane e situazioni di degrado sociale,
infatti, ci e' sembrato importante analizzare un fenomeno che e'
ancora oggi oggetto di scarso interesse e che, al contrario,
merita di essere affrontato con la dovuta attenzione". Per Alvaro
"la necessita' di un adeguato approfondimento del tema e'
dimostrato anche dall'interesse che hanno mostrato gli
adolescenti coinvolti nel percorso di consultazione per la
realizzazione del video, che hanno evidenziato proprio
l'importanza di aprire un dialogo con gli adulti".
Durante la conferenza e' stato infatti presentato il video di
sensibilizzazione frutto della consultazione di un gruppo di
ragazzi e ragazze di Roma, coinvolti da Save the Children e dal
Garante dell'Infanzia: il video utilizza il tratto grafico del
cartoon e vi si vede un bambino che guarda un cielo sereno dove
due nuvole assumono i tratti di un uomo e una donna: mamma e
papa'. Lentamente le sagome cambiano posizione, con il braccio
del padre che si alza sulla mamma. Il cielo si oscura e sul viso
del bimbo appare una lacrima. In sottofondo Hoppipolla, canzone
del gruppo islandese dei Sigur Rós che ne hanno gratuitamente
concesso l'utilizzo.
(Wel/ Dire)