SCUOLA, PARTE LA 'RIVOLTA' ANTI-CONTRIBUTI FAMIGLIE
STUDENTI: +300% IN 10 ANNI, PAGANDO SI COPRONO TAGLI GOVERNO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 feb. - Non pagate i
contributi volontari chiesti dalle scuole. E' l'appello che i
ragazzi del collettivo romano Senza Tregua rivolgono ai genitori
spiegando che versando quella quota "si giustificano i tagli del
ministero". A Roma la media da pagare e' di 113,50 euro a
studente. Ma si puo' arrivare a picchi di 200 e oltre.
"A fronte dei continui tagli operati in questi anni dal
ministero e della mancata restituzione delle somme anticipate
dalle scuole, per il pagamento di supplenze, missioni, esami di
stato, a dei fondi per il funzionamento didattico ed
amministrativo le scuole sono costrette a fare cassa con i soldi
delle famiglie- spiega Alessandro Mustillo, di Senza Tregua-. La
media del contributo richiesto all'iscrizione e' di 113,50 euro,
variando da 60 a 300 euro. I casi piu' eclatanti sono costituiti
dagli istituti alberghieri. All'Ipssar Peregrino Artusi di Roma
si varia a seconda dell'anno da 160 a 200 euro. Al Tor Carbone,
sempre istituto alberghiero, il contributo richiesto e' di 240
euro che sale a 300 per gli studenti ripetenti. Decisamente sopra
la media anche l'Istituto Gioberti, in cui, a seconda degli
indirizzi, si va dai 100 ai 200 euro. 120 euro pagheranno invece
le famiglie degli studenti di Nomentano, Hertz, Alberti, Colonna,
Keplero, Newton, Pasteur, Vivona".
Il contributo, nato per il pagamento dell'offerta formativa e di
servizi in piu' rispetto a quelli garantiti dallo Stato, si e'
trasformato nella maggiore fonte di sostentamento delle scuole.
C'e' da dire che negli istituti tecnici e professionali e'
previsto un controbuto per i laboratori. Ma secondo gli studenti
si paga troppo: "Se si analizzano i dati alla fine degli anni '90
la media dei contributi richiesti dalle scuole si aggirava
sull'equivalente degli attuali 30/40 euro. Oggi con una media di
113,5 euro (a Roma, ndr) in poco piu' di dieci anni l'aumento e'
stato del 300%". E ora scatta la 'rivolta' con l'invito a non
pagare i contributi per non "coprire i tagli inferti dal
ministero".
INACCETTABILI PRESSIONI - Secondo il collettivo "in tutte le
circolari inviate in questi giorni alle famiglie da parte delle
scuole per il pagamento del contributo si omette di ricordarne il
carattere volontario. Dalla nostra inchiesta risultano moltissime
scuole in cui si sono verificate pressioni sugli studenti per il
pagamento del contributo, convocazioni da parte dei dirigenti
scolastici, minacce di non mandare gli studenti in gita, o di non
assicurare servizi essenziali".
BLOCCO DEI CONTRIBUTI CONTRO LA GELMINI - Per questo il
collettivo invita le famiglie "a non pagare" perche' "in questo
modo si fornisce un alibi al ministero per continuare a diminuire
progressivamente l'ammontare dei finanziamenti alla scuola
pubblica. La nostra Costituzione prevede la gratuita' della
scuola dell'obbligo, pertanto la prassi di richiedere contributi
che vadano a coprire spese essenziali per il funzionamento della
scuola, e non accessorie come quelle dell'offerta formativa, e'
da considerarsi del tutto illegittima ed anticostituzionale".
(Wel/ Dire)
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