RAPPORTO SAVE THE CHILDREN-GARANTE DELL'INFANZIA REGIONE LAZIO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 feb. - In Italia sono almeno
400 mila i minori vittime della cosiddetta violenza assistita di
genere, cioe' di violenze, maltrattamenti fisici, psicologici,
economici perpetrati sulle loro madri, per lo piu' da mariti e
partner all'interno delle mura domestiche, e di cui i bambini
sono indifesi e vulnerabili spettatori. A sostenerlo sono Save
the Children e Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della
Regione Lazio nel rapporto "Spettatori e Vittime: i bambini e le
bambine che assistono ad un atto di violenza lo subiscono". La
stima si basa su dati Istat e coincide con i dati forniti dal
Cismai-Coordinamento Italiano dei Servizi contro il
Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia nell'ambito delle ricerche
condotte negli ultimi anni sui bambini testimoni di violenze
all'interno della famiglia.
Secondo i dati presentati, si stimano in 6 milioni e 743 mila
le donne fra i 16 e i 70 anni - ovvero il 31,9% delle donne in
questa fascia d'eta' - ad aver subito nella propria vita una
violenza: di tipo fisico (il 18,8%), sessuale (23,7%),
psicologico (il 33,7%) o di stalking (il 18,8%). Il 14,3%
dichiara di averla subita dal proprio partner. Tra le donne che
hanno subito violenze ripetute da partner sono 690 mila quelle
che avevano figli al momento della violenza. La maggioranza di
esse - il 62,4% - ha dichiarato che i figli sono stati testimoni
di uno o piu' episodi di violenza. Si puo' dunque stimare in
almeno 400 mila il numero di bambini costretti ad assistere alle
violenze sulla propria madre. Nel 19,6% dei casi i figli vi hanno
assistito raramente, nel 20,2% a volte, nel 22,6% spesso. Nel
15,7% dei casi le donne valutano che esista il rischio di un
coinvolgimento diretto dei figli nella violenza fisica subita
dalle madri, secondo la seguente suddivisione: raramente (5,6%),
a volte (4,9%), spesso (5,2%).
"E' ormai dimostrato- afferma Raffaela Milano, responsabile
programmi Italia-Europa Save the Children- che un bambino che
assiste a una violenza su una persona per lui fondamentale come
la madre vive un trauma e avra' delle conseguenze uguali a quelle
di un bambino che abbia subito direttamente maltrattamento e
violenza: e' importante che questa consapevolezza raggiunga tutti
i settori della societa' e non resti confinata fra gli addetti ai
lavori e gli operatori". Milano fa notare il delicato aspetto
delle madri che "talvolta negano che i figli possano subire
conseguenze dall'assistere alla violenza e tendono a difendere i
partner sostenendo che con i figli non sono violenti": secondo la
responsabile Save the Children, pero', "in realta' un bambino
percepisce anche i segnali meno visibili delle violenza, anche il
rumore di un piatto rotto, delle urla soffocate, o i silenzi
terribili che seguono una lite". Negare avrebbe come conseguenza
una maggiore difficolta' nell'emersione della sofferenza e del
disagio del minore, con piu' difficolta' nella cura e nell'aiuto.
Durante l'iniziativa, che si inserisce nel quadro del Progetto
europeo Daphne III (Minori vittime di violenza assistita di
genere in ambito domestico. Analisi dell'efficienza del sistema
di protezione), Save the Children e Garante Infanzia e
adolescenza della regione Lazio hanno ricordato l'importanza del
ruolo delle istituzioni, chiedendo loro lo stanziamento di
adeguate risorse economiche per sostenere la rete dei servizi
(operatori sociali, autorita' giudiziaria, forze dell'ordine).
Sul versante legislativo, e' stato notato che manca in Italia una
normativa che faccia esplicito riferimento all'esposizione dei
bambini alla violenza nelle sue varie forme come reato: "Per
poter rafforzare la tutela e la protezione di minori vittime di
violenza assistita - affermano gli organizzatori - e' auspicabile
richiedere un aggiornamento legislativo per il riconoscimento
della condizione di vittime della violenza assistita". In forma
positiva viene giudicato il varo del piano nazionale contro la
violenza di genere e lo stalking, come pure la volonta' di
realizzare campagne di comunicazione sul tema della violenza di
genere volte alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
(Wel/ Dire)