(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 feb. - "Con il testo
approvato mercoledi' scorso dalla Camera dei Deputati sulla
tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori lo slogan
'mai piu' bambini in carcere' lanciato dal ministro Alfano due
anni fa e' destinato a rimanere lettera morta". Lo afferma Rita
Bernardini, deputata radicale eletta nelle liste del Pd, membro
della commissione Giustizia della Camera dei deputati.
E continua spiegando che "questo provvedimento infatti non
risolve certo il problema di quelle detenute madri, magari nomadi
e recidive, che stanno in carcere in attesa di processo o perche'
condannate in via definitiva. I loro bambini, infatti,
continueranno a rimanere chiusi all'interno degli istituti di
pena, perche' in relazione a questa tipologia di detenute
esistera' sempre l'esigenza cautelare di eccezionale rilevanza o
il pericolo di reiterazione di ulteriori delitti o quello di fuga
che non consentira' loro di scontare la custodia cautelare o la
reclusione presso un istituto a custodia attenuata o presso una
casa famiglia".
Ricorda poi la deputata radicale: "Peraltro anche in questa
delicata materia, quella cioe' della tutela del rapporto tra
detenuta madre e minore, i deputati della maggioranza e della
opposizione hanno pensato bene di confermare l'infame regime del
doppio binario processuale sulla base del quale una detenuta
madre condannata per un delitto di cui all'art. 4-bis
dell'ordinamento penitenziario non potra' scontare in nessun caso
il primo terzo della pena al di fuori delle mura di un istituto
penitenziario, come se i bambini di queste donne fossero
colpevoli per i delitti, per quanto gravi, commessi dalle loro
madri".
(Wel/ Dire)