PROGETTO TRA ARPACAL E DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE.
(DIRE- Notiziario Minori) Roma, 15 feb. - Favorire nel minore che
ha commesso un reato ambientale l'acquisizione di una maggiore
consapevolezza dei danni provocati ed indurlo a riflettere sulle
motivazioni del proprio comportamento. E' questo uno degli
obiettivi del progetto "Messa alla Prova- intervento di
mediazione/riconciliazione", che vedra' coinvolti il dipartimento
provinciale di Reggio Calabria dell'Agenzia regionale per la
protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal) e l'Ufficio
servizio sociale per i minorenni di Reggio Calabria del
dipartimento Giustizia minorile del ministero della Giustizia. La
convenzione tra i due enti e' stata siglata dal direttore del
dipartimento provinciale dell'Arpacal, Angela Maria Diano, e dal
direttore dell'ufficio servizio sociale per i minori, Giuseppina
Garreffa. Con l'accordo raggiunto, che costituisce la prima
occasione di collaborazione tra i due enti, l'Agenzia ambientale
calabrese diventa soggetto attivo nell'impegno di recupero
sociale dei minori coinvolti nel circuito penale. La convenzione,
infatti, prevede l'inserimento del soggetto che ha commesso un
reato ambientale, nelle attivita' di competenza istituzionale
dell'Arpacal, nel quadro di un percorso che "favorisca nel minore
l'acquisizione di una maggiore consapevolezza dei danni provocati
dal reato commesso per indurlo a rifletteresulle motivazioni del
proprio comportamento".
Nel processo penale minorile, il giudice puo' disporre la
sospensione del procedimento e la messa alla prova impartendo, se
e' il caso, "prescrizioni dirette a riparare le conseguenze del
reato e a promuovere la conciliazione del minorenne con la
persona offesa dal reato. Decorso il periodo di sospensione, il
giudice, tenuto conto del comportamento del minore e
dell'evoluzione della sua personalita', se ritiene che la prova
abbia dato esito positivo, dichiara estinto il reato". A margine
della firma della convenzione, la dottoressa Garreffa ha
dichiarato che "l'attivita' svolta dal minore in un contesto
sociale che offre modelli positivi di vita e di lavoro, puo'
esercitare una forte valenza educativa sulla sua personalita' ed
indurlo a cogliere le proposte e le opportunita' di cambiamento".
"Nel nostro caso - ha dichiarato Angela Maria Diano, direttore
del dipartimento provinciale dell'Arpacal - al minore viene data
l'opportunita' di conoscere dall'interno il lavoro che i nostri
tecnici, con competenza e grande professionalita', svolgono sul
territorio a protezione dell'ambiente, un bene che e' di tutti,
per la cui tutela siamo chiamati tutti a collaborare. Conservare
la natura significa adottare comportamenti consapevoli atti a
tutelarla, ed e' di questo messaggio che i tecnici di questa
Agenzia si fanno testimoni ogni giorno con il loro lavoro".
(Wel/ Dire)