INTANTO IN EMILIA-ROMAGNA PARTE 'TOUR' PER DARE CHIAREZZA.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 15 feb. - La Flc-Cgil si
rivolge ancora al Tar.
Stavolta, pero', ad essere impugnata dal sindacato e' una
circolare del ministero dell'Istruzione, la 88 del 2010, per
l'applicazione del decreto Brunetta sulla Pubblica
amministrazione. Sanzioni, anche pesantissime, che i presidi
devono comminare agli insegnanti, sotto la loro responsabilita'.
Certificati medici che, se non scritti in maniera assolutamente
precisa, portano al licenziamento del docente dopo tre giorni di
assenza in due anni; regole che valgono per gli insegnanti a
tempo indeterminato, ma che non considerano i precari. E poi una
"totale assenza di chiarezza sul rapporto tra efficienza del
docente e liberta' dell'insegnamento", pur sancita dalla
Costituzione. Insomma, tanta confusione, "tanta cialtroneria
brunettiana" che mette in difficolta' sia gli insegnanti che i
dirigenti scolastici". E che puo' portare a una marea di
contenziosi.
E' per questo che Gianna Fracassi della segreteria nazionale
della Flc-Cgil, nell'incontro di ieri mattina a Bologna al liceo
Sabin, ha fatto sapere che il sindacato ha impugnato l'ultima
circolare, perche', appunto crea "serie ambiguita'". Lo ha fatto
davanti al Tar del Lazio a fine gennaio e ora si attende la data
di convocazione. Tra i problemi, spiega Fracassi, c'e' l'esempio,
"nato nel pieno del delirio di onnipotenza di Brunetta sulle
assenze", dei certificati medici.
(Wel/ Dire)