(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 feb. - Un'interrogazione per
sapere quale siano lo stato e la qualita' dell'utilizzo da parte
dell'Italia dei fondi europei disponibili per interventi di
integrazione a favore delle popolazioni Rom, con riferimento
specifico alla citta' di Roma. A presentarla al Parlamento
europeo e' il deputato del Pd Roberto Gualtieri (gruppo
"Socialisti e Democratici"), che a dieci giorni dal rogo che ha
ucciso nella capitale quattro bambini rom, chiede alla
Commissione di Bruxelles il quadro della situazione dei
trasferimenti di fondi europei e un giudizio sull'utilizzo degli
stessi.
L'interrogazione mira ad acquisire informazioni sull'attuazione
delle ordinanze di emergenza italiane, proseguendo cosi' l'azione
intrapresa in tal senso dal commissario Jacques Barrot nel 2008;
chiede poi ragguagli sull'esercizio di poteri speciali e sui
risultati raggiunti in termini di accoglienza, inclusione,
integrazione, dignita' della vita dei Rom nella citta' di Roma.
Fra gli obiettivi, quello di valutare se l'obiettivo delle
ordinanze, come enunciato dal governo italiano nel 2008 nel
Rapporto sull'attuazione inviato alla Commissione l'1 agosto
2008, di rimuovere le condizioni di degrado e discriminazione sia
stato perseguito e raggiunto e se siano state rispettate le
direttive 38/2004 e 43/2000. Ancora: sapere quale siano lo stato
e la qualita' dell'utilizzo da parte dell'Italia dei fondi
europei disponibili per interventi di integrazione a favore delle
popolazioni Rom, con riferimento specifico alla citta' di Roma.
Si tratta di un richiamo non solo agli articoli 21, 24, 45 della
Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, ma anche alle
direttive 38/2004 e 43/2000 relative all'attuazione dei principi
contenuti nella Risoluzione del Parlamento europeo sulla
situazione dei Roma e sulla libera circolazione dei cittadini
comunitari (B7/0493/2010).
Gia' nel 2008, l'Europa era intervenuta, su azione del
commissario Jacques Barrot, entrando nel merito delle ordinanze
di emergenza di protezione civile emanate dal Presidente del
Consiglio italiano nel maggio 2008 riguardanti gli insediamenti
nomadi nelle regioni Lazio, Campania e Lombardia. L'azione
intrapresa era poi proseguita anche nel corso del 2009: l'Europa
era intenzionata a sincerarsi del rispetto del diritto dei
cittadini comunitari alla libera circolazione e del divieto di
ogni discriminazione. Ora, arriva l'interrogazione sui poteri
speciali e sui risultati raggiunti, e sugli scopi cui sono stati
indirizzati i finanziamenti europei, "viste - si legge nel
documento - le ingenti risorse stanziate dal governo italiano
nella somma di 32 milioni di euro per il Piano Nomadi del comune
di Roma e viste le preoccupazioni espresse piu' volte dal
Parlamento europeo sul carattere prevalentemente repressivo e di
ordine pubblico degli interventi previsti, preoccupazioni
espresse in occasione della missione parlamentare speciale del
settembre 2008". Assenza di interventi organici del governo
italiano nel settore dell'inclusione, dell'integrazione, della
scolarizzazione dei rom, "pure in presenza di finanziamenti
cospicui a sostegno delle suddette ordinanze" si legge
nell'interrogazione, appesantiscono una preoccupazione che non e'
piu' solo cittadina, italiana. E' l'Europa a chiedersi se si e'
fatto bene e quanto.
(Wel/ Dire)