"PANE MIGRANTE", IL PROGETTO DI CO-SVILUPPO DEL COMUNE DI MILANO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 feb. - Si chiama "Pane
migrante" il progetto di co-sviluppo promosso dall'associazione
senegalese "Amante Ndiaye Thioro", Coopi e dal Comune di Milano
che ha portato all'apertura di una scuola di panificatori a
Kelle, un villaggio a nord di Dakar per offrire una formazione
professionale ai giovani e produrre il pane. "In Senegal c'e'
molta richiesta di panettieri specializzati -spiega Modu Gueye
dell'associazione Amante Ndiaye Thioro-. Ci sembrava importante
riportare in patria quello che abbiamo imparato in Italia. Per
offrire ai ragazzi la possibilita' di costruirsi una vita nel
proprio Paese, senza essere costretti a emigrare". La scuola
sara' poi punto di riferimento per la formazione dei giovani dei
sette villaggi vicini.
"Amante" e' un'associazione di villaggio costituita da
senegalesi che vivono a Milano e collaborano con l'associazione
"Sunugal": "Lavoriamo per sostenere le iniziative dei migranti
interessati a realizzare progetti di co-sviluppo e per rafforzare
le relazioni tra i nostri villaggi d'origine e la citta' di
Milano nella quale viviamo", spiegano.
Il primo passo del progetto "Pane migrante" ha coinvolto tre
soci che lavoravano in panetteria. "Hanno seguito un corso di
specializzazione presso il 'Panificio Pugliese' di Bressso
-spiega Modu Gueye-. Poi, a gennaio, hanno trascorso alcuni
giorni nel villaggio e hanno gia' insegnato a dieci ragazzi a
fare il pane". Grazie a questi ragazzi e' possibile produrre pane
per tutti i 1.500 abitanti di Kelle.
Il progetto ha potuto contare su un finanziamento di 10mila euro
da parte del Comune di Milano e sulla generosita' di Armando
Bondi, uno dei soci di Sunugal: "I suoi genitori gestivano un
panificio, ma i figli hanno scelto altri percorsi professionali
-spiega Modu Gueye-. Cosi', quando sono andati in pensione, hanno
deciso di donarci i macchinari: forno, impastatrice e banchi".
Inoltre, tutti i migranti che si trovano in Italia potranno
acquistare una tessera (da 10 o 50 euro) con la quale aiutare ad
avviare l'attivita': "Attraverso questa tessera, i loro parenti
rimasti in Senegal potranno ottenere il pane e i prodotti
sfornati dalla scuola per panificatori", conclude Modu Gueye.
(Wel/ Dire)