(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 feb. - Una convenzione fra
una diocesi e una banca per concedere prestiti a giovani
disoccupati tra i 18 e i 35 anni e consentire la nascita di
micro-imprese. È uno dei tanti progetti concreti per dare lavoro
ai giovani mediante gli introiti dell'8 per mille alla Chiesa
Cattolica messi in atto con il "Progetto Policoro", attivo da 14
anni. Un altro esempio di imprenditorialita' locale nato in
questo modo e' la cooperativa "Valle del Marro" di "Libera
Terra", sorta sui terreni confiscati al clan della 'ndrangheta
dei Piromalli a Gioia Tauro. Anche quest'anno la cooperativa
produce arance di varieta' Washington Navel e Tarocco e propone
l'acquisto come forma di consumo critico contro le mafie. I volti
dei giovani della Valle del Marro erano tra quelli presenti nello
spot televisivo per la donazione dell'8 per mille.
Sono oltre 400 i consorzi, le cooperative e le imprese nate con
il progetto Policoro in tutto il sud, in regioni quali Abruzzo,
Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e
Sicilia. Danno lavoro a circa 3 mila giovani, soprattutto donne,
e queste esperienze hanno la missione dichiarata di ridare
fiducia alle persone. Numeri che testimoniano il valore economico
e sociale dell'iniziativa, ma anche la crescita culturale che e'
stata fatta nel meridione sui temi della legalita' e della
solidarieta'. Le chiese locali sostengono le attivita' produttive
dei giovani. Le piu' varie come produzione di miele, tombolo,
cucito, maglia, uncinetto, coltivazione di lamponi.
L'arcivescovo di Cosenza e Bisignano, mons. Salvatore Nunnari,
e' riuscito a stipulare una convenzione fra la sua diocesi e la
Banca di Credito Cooperativo Mediocrati per un progetto
etico-sociale di microcredito che si chiama "Il Seminatore". Le
risorse finanziarie provenienti dal bilancio diocesano, vengono
impiegate per garantire l'erogazione di finanziamenti a tasso
agevolato, concessi dalla Banca per la creazione di imprenditoria
giovanile. La diocesi si fa 'garante morale' presso la banca per
giovani disoccupati tra i 18 e i 35 anni residenti nei comuni
della diocesi. Il "garante morale" e' una figura inesistente
nelle pratiche bancarie ma e' stata recuperata dalla storia e
dallo spirito delle antiche casse rurali e dai monti di pieta'.
Per accedere al finanziamento servono solo buone idee, niente
credenziali, niente tessere, nessuna appartenenza, nemmeno
religiosa. Il prestito copre l'acquisto di materiali, strumenti e
attrezzature.
Tutte queste esperienze hanno in comune Policoro, in provincia
di Matera, che e' il luogo del primo incontro nel dicembre del
1995, subito dopo il terzo convegno ecclesiale di Palermo, fra i
tanti soggetti promotori. In quell'occasione, il servizio
nazionale pastorale giovanile, l'ufficio per i problemi sociali e
del lavoro e la Caritas italiana incontrano i rappresentanti
diocesani di Calabria, Basilicata e Puglia. Il Progetto Policoro
e' "il sogno di don Mario Operti" per i giovani disoccupati del
Sud, basato sui principi del vangelo di solidarieta' e
reciprocita' e sul lavoro 'a rete' con i laici. Don Angelo Casile
e' la mente e braccio del Progetto Policoro. La prospettiva e'
anche quella di evangelizzazione dei giovani disoccupati, con
esperienze di lavoro negative o di lavoro irregolare. Il progetto
Policoro ha messo insieme Agesci, Acli e pastorale giovanile con
Confcooperative, Coldiretti, Sviluppo Italia, Banca Etica e il
volontariato per nuova mentalita' verso il lavoro ispirata da
valori umani e cristiani della responsabilita' personale, della
solidarieta' e della cooperazione. Del progetto fanno parte anche
corsi per animatori di comunita'.
Gli animatori di comunita' sono laici che agiscono per
un'adeguata promozione del Progetto nella diocesi. La Conferenza
Episcopale Italiana propone ai vescovi italiani l'iniziativa. Se
il vescovo e' interessato, a sua volta coinvolge i sacerdoti e si
aprono sportelli di assistenza e orientamento anche nelle
parrocchie.
(Wel/ Dire)