(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 feb. - "A volte abbiamo paura
che le nostre 'case' prendano fuoco e tutto bruci", scrivono i
bimbi rom di Torino in una lettera indirizzata al prefetto. Lo
scrivono subito dopo essersi presentati cosi': "Caro Prefetto,
siamo i bambini rom che abitano nella tua citta' e come i 4 bimbi
rom morti giorni fa noi abitiamo nelle baracche". Sono rimasti
molto colpiti dalla morte dei coetanei di Roma, nel rogo della
baracca in cui dormivano in via Appia Nuova, scrive
l'Associazione italiana zingari oggi (Aizo) in una nota in cui
riporta la missiva che i piccoli hanno voluto scrivere al
prefetto. "Abbiamo sentito dai grandi che tu sei buono e puoi
fare tante cose belle per noi. Ci puoi aiutare perche' non
succeda niente di brutto dove abitiamo?". Subito dopo l'invito:
"Perche' non ci vieni a trovare? Cosi' vedi che non siamo come
scrivono tanti giornali, siamo bimbi come tutti, contenti di
essere rom, anche se le nostre case non sono grandi come la tua".
I bimbi accennano anche alla scuola e ai problemi dei loro
genitori e con semplicita' sottolineano che anche se le loro
famiglie vivono da generazioni in Italia, non hanno la
cittadinanza: "Molti di noi vanno a scuola sui pulmini del
comune, altri, invece, vanno accompagnati dai loro papa'. Sai, a
qualcuno piace la scuola, ad altri no, pero' ci andiamo perche'
poi non ci danno piu' il permesso di soggiorno. I nostri genitori
hanno molti problemi, tanti dei nostri nonni sono nati in Italia
e non sono mai diventati italiani come sei tu". "Aiutaci gagio
prefetto - concludono - vieni a trovarci e ti parleremo di tante
cose cosi' capisci tutto e ci puoi aiutare". Poi i saluti: "Ti
mandiamo un bacio", firmato "I bambini rom dei campi sosta di
Torino".
(Wel/ Dire)