OCCUPATO UNO STABILE INAGIBILE DI PROPRIETA' DEL COMUNE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 feb. - Continuano a chiedere
luoghi in cui riprendere una vita normale i giovani aquilani e lo
fanno nelle sedi piu' diverse. Infatti, se solo pochi giorni fa
alcuni gruppi di studenti delle scuole secondarie hanno occupato,
insieme a ragazzi piu' grandi, uno stabile inagibile di
proprieta' del comune, altri, in un incontro tenutosi ieri presso
il Liceo Classico "D. Cotugno" del capoluogo abruzzese hanno
chiesto alle istituzioni di poter avere delle tensostrutture nel
pieno centro della citta' ormai abbandonato.
"Ci siamo stancati - ha affermato una studentessa durante
l'incontro - di trascorrere le nostre serate in un viale
trafficato. Abbiamo richieste concrete, le istituzioni non hanno
piu' scuse per questo immobilismo". La soluzione individuata dai
ragazzi dunque e' quella di tre tensostrutture da collocare in
tre zone del centro: una a piazza Palazzo, sede del Comune della
citta', luogo molto frequentato dai ragazzi prima del sisma data
la vicinanza alla Biblioteca provinciale, dove realizzare un
caffe' letterario in cui poter anche studiare; la seconda
struttura dovrebbe essere posizionata, secondo le richieste dei
ragazzi, nella piazzetta di San Bernardino, altro luogo caro agli
adolescenti aquilani, per dare spazio a esibizioni serali di
gruppi musicali; la terza in piazza Duomo dovrebbe offrire un
luogo dove organizzare incontri culturali.
La richiesta e' stata posta all'aquilano Giorgio De Matteis,
vice presidente vicario della regione Abruzzo, che si e' detto
pronto a chiedere un incontro al commissario per la ricostruzione
Gianni Chiodi e al sindaco dell'Aquila Massimo Cialente per
esaminare le richieste dei ragazzi.
Durante l'incontro sono stati anche presentati i risultati di un
questionario somministrato ai 1.200 liceali, sviluppato,
somministrato ed esaminato da un gruppo di studenti del liceo
stesso, con il supporto del preside Angelo Mancini, sulle
esigenze dei giovani dopo il sisma del 6 aprile del 2009.
Il risultato univoco del questionario e' stata la conferma di un
forte bisogno di luoghi di aggregazione per i giovani e la netta
volonta' di tornare nel centro storico, e non di passare il tempo
libero nelle scuole, come proposto dall'amministrazione comunale
che sta lanciando il progetto "scuole aperte" che prevede
l'apertura delle aule scolastiche e universitarie nelle ore
pomeridiane al fine di colmare la carenza di spazi aggregativi e
per consentire lo svolgimento di attivita' socio culturali. "Non
vogliamo ghettizzarci nelle nostre scuole. Questo progetto non
risolve il problema" hanno affermato gli studenti durante
l'incontro odierno. D'accordo con loro il preside del liceo "D.
Cotugno" che ha sostenuto che il ritorno ad una vita normale non
significa frequentare le strutture scolastiche anche nelle ore
libere.
(Wel/ Dire)