(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 feb. - Le migrazioni degli
andini stanno contribuendo alla "caduta del mito del machismo
latinoamericano, dell'uomo che portava i soldi a casa e che
quindi prendeva decisioni. Le donne, la maggioranza tra gli
emigrati, sono ormai consapevoli del loro ruolo e della
metamorfosi sociale che sta avvenendo in pochi anni". Lo ha
evidenziato Madisson Godoy Sanchez, ecuadoriano, capogruppo dei
Consiglieri aggiunti al Comune di Roma, intervenendo ieri
pomeriggio alla Sala Gonzaga in Campidoglio durante il seminario
sul tema "Le migrazioni andine in Italia.
Contesti di partenza e legami transnazionali".
Ma nel cambiamento c'e' anche il rovescio della medaglia: "I
padri hanno perso l'autorevolezza che avevano nei Paesi di
origine: i figli li vedono in difficolta' nella lingua e nelle
relazioni, nel lavoro. E il contesto educativo italiano, un po'
flessibile in quanto a regole, non aiuta". Tensioni che si
riverberano anche sui figli, giunti in Italia grazie al
ricongiungimento familiare: "In Ecuador avevano uno stile di vita
piu' alto grazie alle rimesse: comodita', accesso ai servizi,
casa piu' grande, insomma uno spazio culturale, sociale ed
economico piu' elevato. Qui, invece, si ritrovano a vivere in
un'abitazione piccola, ad avvertire andando a scuola
emarginazione e razzismo nei loro confronti. Cosi' molti entrano
in crisi, si sentono a disagio e vogliono rimpatriare".
"Il migrante cerca opportunita' e un futuro migliore, arriva
piu' formato e con migliori abilita'", ha sottolineato Jose'
Angel Oropeza, direttore dell'Ufficio regionale per il
Mediterraneo e capo missione in Italia e a Malta dell'Oim.
Secondo il ministro Jose' Betancourt, incaricato Affari
dell'Ambasciata del Peru' a Roma, occorre un'autentica
"diplomazia sociale" che possa, ad esempio, "agevolare l'invio di
rimesse, la vita sociale e lavorativa dei peruviani in Italia,
concentrati soprattutto a Milano, Genova, Torino e Roma. Stiamo
ampliando la rete consolare e migliorando i servizi". Rimarcando
che "i migranti contribuiscono alla crescita del Paese in cui
vivono e allo stesso tempo sono ambasciatori del proprio paese
all'estero".
Concorde Jose' Galvez, rappresentante della Senami (Secretaria
Nacional del Migrante del Ecuador) in Italia, che ha annunciato
il sorpasso degli ecuadoriani sui peruviani nell'ultimo decennio
come presenza in Italia: "Siamo la piu' numerosa comunita'
latinoamericana, con le stesse problematiche del Peru'".
In un contesto cosi' sfaccettato, la "famiglia globale come
nucleo fondamentale della societa'" resta un punto fermo, ha
rilevato Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv, mentre
l'assessore provinciale alle politiche sociali Claudio Cecchini
ha osservato come "teniamo ancora poco in conto traumi e fratture
relazionali connesse ai passaggi migratori, e siamo in ritardo
rispetto alle famiglie ricostituite qui o ricongiunte". Per
Amedeo Piva, direttore delle politiche sociali e dei rapporti con
le associazioni delle Ferrovie dello Stato, "bisogna superare i
luoghi comuni del solidarismo e della sicurezza e approfondire
con pragmatismo il fenomeno epocale che stiamo vivendo,
stringendo alleanze tra cittadini, perche' i problemi nostri e
degli immigrati sono comuni".
(Wel/ Dire)