"SI RESTRINGONO LE MAGLIE DELL'ACCOGLIENZA E DELL'INCLUSIONE"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 feb. - Mentre cresce la
presenza di bambini e adolescenti stranieri residenti nel nostro
paese, 932.000 di cui 572.000 nati in Italia, si restringono le
maglie dell'accoglienza e dell'inclusione. Almeno tre
provvedimenti da prendere subito per invertire la tendenza,
secondo Save the Children. Questi alcuni dati e conclusioni del
2^ Rapporto annuale di Save the Children su "I minori stranieri
in Italia", frutto anche dell'attivita' che l'organizzazione
conduce al fianco di circa 2.300 minori stranieri (minori non
accompagnati, in famiglia, di "seconda generazione'),attraverso
progetti nel campo dell'educazione, della giustizia minorile,
dell'accoglienza, della lotta alla tratta e allo sfruttamento.
"Alla domanda su come l'Italia ha provveduto all'accoglienza,
integrazione, protezione, istruzione di un milione di minori
stranieri che sono sul nostro territorio, la riposta e' che il
2010 e' stato un anno nel complesso critico, in cui sono stati
compiuti molti passi indietro", commenta Raffaela Milano,
responsabile programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.
'La legge 94-2009, piu' nota come legge sulla sicurezza, si sta
rivelando un ostacolo che interrompe o rende piu' difficile il
percorso d'integrazione intrapreso, spesso con grande abnegazione
e impegno, da tanti minori stranieri non accompagnati, i cui
viaggi verso l'Italia peraltro sono diventati ancora piu'
rischiosi a seguito della ratifica dell'accordo Italia-Libia
avvenuta nel febbraio 2009- spiega Save the Children in una nota-
La scuola italiana, tradizionale fulcro della integrazione, e'
sempre piu' in affanno, e la previsione di un tetto del 30% di
alunni stranieri per classe non ha certo contribuito a migliorare
la situazione. Il 2010 ha segnato inoltre un periodo di grave
difficolta' per centinaia di bambini rom, a causa di sgomberi
realizzati senza predisporre misure alternative di accoglienza".
"A fronte di tutto cio', i dati statistici ci confermano come
la presenza di bambini e adolescenti stranieri sia in costante
crescita e consolidamento- prosegue Raffaela Milano- Una presenza
vitale, se si considera che le nascite di bambini di genitori
stranieri fanno si' che il nostro saldo demografico sia positivo.
Pero' e' anche una presenza che va accompagnata e sostenuta,
perche' l'integrazione di un bambino con radici culturali e
sociali diverse puo' essere difficoltosa. E' urgente fare subito
almeno tre cose: dare seguito alle misure sull'integrazione dei
minori previste nel Piano nazionale 'identita' e incontro',
varato dal Governo nel maggio 2010 che ora deve essere attuato,
potendo contare sugli investimenti necessari; rivedere le norme
sulla cittadinanza per chi e' figlio di genitori non italiani
prevedendo il riconoscimento della cittadinanza prima del
compimento del diciottesimo anno in modo che possa sentirsi
pienamente "cittadino" del paese in cui e' nato e cresce;
approntare un programma organico per la protezione dei minori
stranieri che vivono le condizioni di maggior rischio. Un segnale
positivo e' venuto, su quest'ultimo punto, dall'approvazione nel
mese di ottobre, da parte del Parlamento, di una mozione unica,
sottoscritta da deputati delle diverse parti politiche, volta a
rafforzare la tutela dei minori stranieri non accompagnati cui
ora e' necessario dare seguito".
Il numero di minori stranieri residenti in Italia, negli ultimi 7
anni, e' passato da 412.432 al 1° gennaio 2004 a 932.000 al 1°
gennaio 2010, pari all'8% della popolazione minorile italiana. La
maggior parte dei minori stranieri residenti - circa 572.000, il
10.4% in piu' rispetto al 2009 - e' nata in Italia. E' la
cosiddetta generazione 2 (G2). Vi e' poi un numero crescente di
minori, rimasti nella prima infanzia con i nonni nel paese di
origine, che raggiunge i genitori in Italia nella prima
adolescenza. Parliamo della cosiddetta "generazione 1 e mezzo",
un gruppo di minori che puo' incontrare gravi problemi di
inserimento, sia dal punto di vista scolastico che familiare, e
che necessita di particolare attenzione e sostegno.
Sono almeno 4.438 i minori stranieri non accompagnati presenti
sul suolo italiano. Il 90% sono maschi, per la gran parte (l'85%)
fra i 15 e i 17 anni ma non mancano 12enni, 13enni e 14enni. Il
gruppo piu' numeroso e' costituito dai minori afgani (20%),
seguito dai minori provenienti dal Marocco (14.7), Egitto (11),
Albania (9), Bangladesh (5), Somalia (3.9), Repubblica del Kosovo
(3.8), Palestina (3.1), Eritrea (3).
In diminuzione appare invece il flusso di minori provenienti
dai paesi del Corno d'Africa - Eritrea, Etiopia e Somalia. "Non
un buon segno- secondo Save the Children- ma il frutto
dell'accordo fra Italia e Libia, a seguito del quale sono state
realizzate operazioni di rinvio di migranti, inclusi minori,
rintracciati in acque internazionali e diretti verso l'Italia".
Save the Children presume che siano centinaia i minori rimasti
in Libia senza che si abbia alcuna garanzia circa il rispetto dei
loro diritti fondamentali.
Quanto agli altri minori che continuano ad arrivare nel nostro
paese, i loro viaggi sono sempre piu' rischiosi, nascosti dentro
Tir o furgoni, nel caso di minori afgani o bengalesi, o su navi
da diporto irriconoscibili e non facilmente intercettabili, nel
caso di minori provenienti per esempio dal medio-oriente. A
gestire i viaggi sono trafficanti che chiedono per ciascun
ragazzo 4-5.000 euro. Per ripagare il debito contratto dalle
famiglie, i ragazzi sono molto esposti al rischio di sfruttamento
o di caduta in circuiti di devianza ed illegalita'.
Tra i processi che affievoliscono l'integrazione, Save the
Children segnala "l'impatto del pacchetto sicurezza e la scuola e
i servizi per l'infanzia".
(Wel/ Dire)