(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 dic. - "L'Italia rischia una
procedura d'infrazione da parte della Commissione europea in tema
di protezione dei minori in televisione, a causa delle
disposizioni contenute nel Testo unico dei servizi di media
audiovisivi, meglio noto come Decreto Romani, i cui contenuti
contrastano con il divieto assoluto alla trasmissione di
programmi gravemente nocivi per i minori, come pornografia e
violenza efferata, sancito dalla Direttiva europea sui Servizi di
media audiovisivi". Lo ha denunciato Franco Mugerli, presidente
del Comitato media e minori. Mugerli invita quindi il nuovo
Governo a porre rimedio a questa situazione: "c'e' tempo fino a
marzo, per non incorrere nelle sanzioni". Mugerli ha ricordato
inoltre che in una lettera inviata nell'ottobre scorso al Governo
italiano la Commissione europea ha avvertito di "rifiutare le
risposte delle autorita' italiane alle quali potrebbero seguire
procedure d'infrazione".
Anche nell'indagine promossa dalla Commissione infanzia si
rilevano le criticita' presenti nel decreto Romani su questi
temi. "La Commissione - si legge nel documento - prendendo atto
che la tutela dei minori nelle trasmissioni televisive di
programmi gravemente nocivi e' disattesa dalla deroga introdotta
dal D.lgs 16 marzo 2010, n. 44 alla Direttiva europea, richiama
il Governo ad attuare integralmente quanto disposto dalla citata
Direttiva europea". Nel documento della Commissione si
stigmatizzano anche le delibere dell' Autorita' per le Garanzie
nelle Comunicazioni del luglio scorso contestate dal Comitato
Media e Minori per aver legittimato la trasmissione di film
vietati ai minori di 14 anni in orario di televisione per tutti
purche' con l'utilizzo di parental control, al contrario non
consentita dal Decreto Romani, e per aver ulteriormente allargato
l'accesso alle trasmissioni gravemente nocive in televisione. "La
Commissione come organo parlamentare riconferma il dettato
normativo di cui all'articolo 34, comma 4, del Testo unico
Servizi media audiovisivi, richiamando l' Autorita' garante per
le comunicazioni ad una corretta applicazione della norma
citata". Il presidente Mugerli ha aggiunto che: "La tutela dei
minori e' anzitutto un problema culturale, prima che sociale.
Occorre tornare a riscoprire il desiderio del bello, del giusto,
del bene che alberga nei cuori di ciascuno di noi". E ha
assicurato alla Commissione parlamentare per l'infanzia e
l'adolescenza la collaborazione del Comitato perche' "con un
processo di coregolamentazione in un ampio confronto tra
istituzioni, operatori e utenti, gia' in questa legislatura si
possa dar vita a una razionalizzazione delle norme e a un Codice
di tutela dei minori nei mezzi di comunicazione". Ha infine
auspicato che possa avviarsi nel Paese una vasta, coordinata e
supportata azione di educazione all'utilizzo dei media.
(Wel/ Dire)