(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 dic. - Si sono chiusi
all'Auditorium i lavori di 'Model United Nations': per tre giorni
circa 1.000 studenti delle scuole di Roma e provincia hanno
indossato i panni dei diplomatici per approfondire i temi
dell'agenda politica mondiale, le dinamiche di funzionamento
delle principali istituzioni e gli strumenti della cooperazione
internazionale simulando quanto avviene nell'Assemblea generale
delle Nazioni Unite con tanto di discorsi, bozze di risoluzione,
negoziazioni e risoluzioni di conflitti tra studenti, divisi in
sette gruppi. L'evento, organizzato dalla Provincia di Roma e
dall'associazione United Network, e' ospitato per la prima volta
nella Capitale.
"E' la prima volta che Roma ospita un evento per i giovani di
questa portata legato alle Nazioni unite- ha detto il presidente
della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti- circa 1.000 tra
ragazze e ragazzi per tre giorni hanno discusso dei grandi
problemi del mondo, come costruire la pace, la solidarieta' e la
non violenza". Gli studenti, ha proseguito, "hanno potuto toccare
con mano quanto sia difficile e utile ascoltare le ragioni
dell'altro e quanto sia complicato scrivere una risoluzione
partendo da posizioni diverse per trovare un punto di compromesso
che sia il piu' condiviso possibile". Oggi si e' svolta dunque
l'assemblea plenaria, durante cui sono stati presentati i report
delle commissioni e conferiti gli attestati di partecipazione. In
350, poi, parteciperanno a gennaio a un workshop ad Harvard
(Boston) mentre a marzo 350 ragazzi italiani saranno alla 38esima
edizione della National High School Model Conference nella sede
delle Nazioni Unite a New York. "Per tre giorni- ha aggiunto
Zingaretti- questi ragazzi hanno lavorato solo in inglese, un
punto di orgoglio per una generazione della quale spesso si parla
solo in negativo, quando tira le molotov, si arrabbia o si droga.
In questo momento se non si aiutano i giovani non si aiuta
l'Italia, bisogna capirlo in fretta. Crediamo nel valore
insostituibile della scuola pubblica italiana, perche' in un
momento difficile la scuola, la ricerca e l'Universita' possono
essere i motori dello sviluppo".
(Wel/ Dire)