(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 dic. - Maldicenze,
provocazioni, prese in giro, offeseimmotivate. Per un ragazzo su
quattro si tratta di esperienza dirette vissute ascuola, episodi
di bullismo che quando vengono raccontati ai genitori sfocianonel
consiglio di ignorare i bulli. I genitori, infatti, appaiono
disorientatisulla gestione del fenomeno, tendono a minimizzare o
a normalizzare gliepisodi. Lo riferisce l'indagine 2011
dell'Eurispes sulla condizione dell'infanziae dell'adolescenza.
RAGAZZI - La forma di prevaricazione piu' comunemente subitadagli
studenti e' la diffusione di informazioni false o cattive sul
proprioconto: il 25,2% ha vissuto episodi di questo tipo piu' di
una volta nel corsodell'ultimo anno, da parte dello stesso
compagno o gruppo. Si e' dichiaratovittima di provocazioni e
prese in giro ripetute il 22,8%, mentre il 21,6%afferma di essere
stato ripetutamente oggetto di offese immotivate. Il 10,4%dice di
essere soggetto a continua esclusione ed isolamento da parte
delgruppo, mentre episodi meno frequenti ma presenti sono il
danneggiamento dioggetti (10,4%), i furti di cibo e oggetti
(7,6%), le minacce (5,2%) e il furtodi denaro (3,1%). Il bullismo
e' essenzialmente un fenomeno verbale erelazionale: ha subito
percosse fisiche solo il 3%. Si registra una generalediminuzione
del fenomeno in relazione all'aumento dell'eta' della
vittima,mentre si presenta anche il "cyberbullismo": un quinto
dei ragazzi ha ricevuto otrovato "raramente" (12,9%), "qualche
volta" (5,6%) o "spesso" (1,5%)informazioni false on line sul
proprio conto.
Cosa si racconta in famiglia? Il 17,3% degli studentiinteressati
dal fenomeno (quasi un ragazzo su cinque) dichiara di non
essersiconfrontato con i propri genitori. Chi lo fa, ne riceve
indietro per lo piu' ilsuggerimento di ignorare il comportamento
dei bulli (16,5%), mentre solo il3,4% dei genitori ha suggerito
ai ragazzi di rivolgersi agli insegnanti. Benpochi i casi in cui
la famiglia si e' confrontata direttamente con la scuola(2,4%).
Al di la' di cio' che succede, i ragazzi si aspettano dai
genitori grandesostegno: uno su tre si aspetta consigli dalla
famiglia, mentre sono il 22%quelli che vorrebbero gestire in
autonomia la situazione, con il 16,6% chepreferirebbe di non
confidarsi con i genitori. Pochi ragazzi vorrebbero unintervento
diretto da parte dei genitori: un colloquio con gli insegnanti o
conil preside della scuola (6,9%), con il bullo (1,3%) o con i
genitori dello stesso(2,9%), o la denuncia alle Forze dell'ordine
(3,5%) o un cambio di istitutoscolastico (1,3%).
GENITORI DISORIENTATI - I genitori indicano di essere
statiinformati dai figli di provocazioni e prese in giro ripetute
(16,7%), offeseimmotivate (14,2%), diffusione di informazioni
false o cattive sul conto delproprio figlio (9,4%). Per
contrastare gli atti di bullismo, i genitorisuggeriscono ai figli
soprattutto di ignorare il comportamento del bullo o deibulli
(15,2%) e li invitano a coinvolgere nel problema gli insegnanti
(12%).L'8,8% preferisce lasciare il proprio figlio libero di
decidere il tipo dicomportamento da assumere in simili
circostanze. L'8,4% dei genitori si rivolgepersonalmente agli
insegnanti o al preside della scuola, l'1,1% alla famigliadel
bullo o al bullo (0,7%). La denuncia e' arrivata per il 0,7% dei
genitori,il cambio di istituto scolastico (0,1%).
I genitori insomma sono inclini a sostenere indirettamenteil
proprio figlio anziche' intervenire in prima persona: esiste un
diffusodisorientamento tra le famiglie, con una tendenza alla
minimizzazione e allanormalizzazione.
(Wel/ Dire)