(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 dic. - Il dialogo tra genitori
e figli? Su tutto, ma non proprio. Ad evidenziarlo e' l'indagine
conoscitiva 2001 sulla condizione dell'infanzia e
dell'adolescenza, a cura di Eurispes e Telefono Azzurro.
Piu' della meta' dei ragazzi di eta' compresa tra i 12 e i 18
anni (57%) mette a conoscenza i genitori, se non proprio di
tutto, almeno di buona parte di cio' che li riguarda, mentre un
terzo (30,5%) non tace nulla alla famiglia. L'11,2% mette a
conoscenza i genitori soltanto di una piccola parte di quello che
succede loro e solo lo 0,8% afferma di non condividere nulla con
i propri genitori.
Sei ragazzi su dieci (60,4%), preferiscono non affrontare
argomenti che appartengono alla propria sfera privata, il 20,6%
non parla di quegli aspetti che sa essere disapprovati dalla
famiglia, il 3,3% lamenta un certo disinteresse da parte dei
genitori, mentre l'1,2% sostiene che i genitori non hanno tempo a
sufficienza da dedicare al dialogo.
Il tempo insieme. Quanto tempo passano realmente i figli con
mamme e papa'? Il 72,2% dei ragazzi trascorre oltre 2 ore al
giorno con i propri genitori, seguito dal 16% di quanti
sostengono di passarne da 1 a 2 ore, mentre il 3% sta assieme ai
propri genitori fino ad un'ora al giorno. Per il 6% dei ragazzi
poter stare con i propri genitori e' cosa rara, mentre una
minoranza (1,9%) dichiara di evitare in tutti i modi di stare con
la propria famiglia.
In famiglia si parla di questioni pratiche o argomenti leggeri.
L'argomento principale del dialogo tra le generazioni e' la
scuola (77,9%), seguito da salute (59,8%), sport e tempo libero
(54,8%), amicizie (50,3%). Solo un adolescente su quattro parla
spesso con i propri genitori di Internet e nuove tecnologie
(25,2%) (nonostante gli innumerevoli rischi che la Rete
presenta), di fatti di cronaca (24%) e della crisi economica
(22,3%). Pochissimi ragazzi affrontano "spesso" con i genitori
argomenti come l'amore e le relazioni sentimentali (17,5%), la
politica (13,9%), l'ecologia (7,8%). Nonostante questi temi
abbiano importanti implicazioni per l'eta' adolescenziale,
infine, la maggior parte degli adolescenti non parla mai con i
genitori di sessualita' (61,6%) e di droghe (52,7%).
I genitori visti dai figli: un porto sicuro. Rispetto ai propri
genitori e al rapporto con loro instaurato, la quasi totalita'
dei ragazzi avverte la possibilita' di ricevere aiuto nel momento
del bisogno o al presentarsi di un problema (94,5%), il senso di
sicurezza (93,1%), la presenza dei genitori (84,3%) e la
possibilita' di eleggerli a modello di comportamento (76,1%). I
ragazzi considerano i genitori una presenza stabile, ma non per
questo permissiva (80,9%): il 62% dei ragazzi, infatti, ritiene i
propri genitori severi.
Secondo i ragazzi, i genitori dovrebbero soprattutto sapere
sempre cosa fare (82,1%), essere amici dei figli (70,5%),
ricorrere alle punizioni quando i figli si comportano male
(67,2%). I ragazzi si dividono sul fatto che i genitori possano
dare uno schiaffo in determinate occasioni: lo trova plausibile
il 54,6%, mentre il 43,5% e' contrario.
Le paure dei ragazzi. Le piu' grandi paure degli adolescenti
sono quelle di deludere i genitori (20,6%), di restare soli
(19,4%), di subire molestie e aggressioni da parte di adulti
(10,6%). Il 9% dei ragazzi teme che i genitori si separino,
l'8,2% di essere rapito, il 7,5% di essere coinvolto in calamita'
naturali.
Interessi. Ai primi posti della classifica degli interessi degli
adolescenti si collocano la musica (interessa "molto" il 52,1% e
"abbastanza" il 33,6%), lo sport (49,2% "molto"; 28,3%
"abbastanza") e i viaggi (46,7% "molto"; 29,7% "abbastanza").
Anche il cinema e' amato dai ragazzi (24,5% "molto"; 41,4%
"abbastanza"). Scarsissima l'attenzione per la politica: il 79,3%
dichiara di esservi "per niente" (42,3%) o "poco"(37%)
interessato. Allo stesso modo l'economia ha poco appeal sui
giovani: il 34,3% dichiara di non essere per niente interessato e
il 43,5% di esserlo poco, per un totale del 77,8%. L'altro
settore di scarso coinvolgimento e' quello del volontariato: il
37,1% si dichiara "per niente interessato" e il 37,5% "poco"
(complessivamente il 74,6%).
(Wel/ Dire)