EURISPES: IL 48,2% SI DEFINISCE ANSIOSO
AL 12,8% CAPITA DI FARE SESSO NON PROTETTO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 dic. - Il 20% dei ragazzi ha
un piercing, vale a dire 1 adolescente su 5. Un minor numero di
ragazzi ha invece deciso di disegnare sul proprio corpo almeno un
tatuaggio (7,5%) e solo il 2,3% ha fatto ricorso alla chirurgia
estetica per migliorare il proprio aspetto o modificare qualche
particolare fisico. A rivelarlo e' l'indagine 2011 sulla
condizione dell'infanzia e dell'adolescenza.
Comportamenti a rischio. Alcol e sesso non protetto i principali
comportamenti a rischio tra gli adolescenti. Il 2,1% dei ragazzi
ha fatto uso di ecstasi e/o altre droghe sintetiche e l'1,9% di
cocaina. Piu' significativa e' la percentuale di coloro che
almeno una volta sono entrati in contatto con marijuana e
hashish: il 9,4% (di cui spesso il 2,2%, qualche volta il 3,6%,
raramente il 3,6%).
Decisamente meno prudente e' l'atteggiamento dei ragazzi nei
confronti del consumo di alcol: il 28,4% dichiara di ubriacarsi
(spesso il 3,3%, qualche volta il 12,7%, raramente il 12,4). La
pratica di ubriacarsi aumenta vertiginosamente con il crescere
dell'eta' dei ragazzi: se i 12-15enni che affermano di non
ubriacarsi mai sono pari all'83,7%, tra i piu' grandi il 53,8%
dice di ubriacarsi (il 5,8% spesso, il 25,6% qualche volta, il
22,4% raramente).
Rispetto ad altri comportamenti considerati "a rischio", l'8,5%
dei ragazzi dichiara di essere venuto alle mani con qualcuno
(spesso il 2,1%, qualche volta il 6,4%) e il 5,1% afferma di
essere andato in giro con un coltello. Infine, un significativo
12,8% ammette di consumare rapporti sessuali senza alcuna
protezione (il 4,2% spesso, il 3,1% qualche volta, il 5,5%
raramente). Sono ancora i 16-18enni a mostrarsi meno
responsabili: infatti, al 24,3% capita di avere rapporti non
protetti (spesso e qualche volta complessivamente 14%, raramente
10,3%).
Condotta non proprio esemplare. Il 13,1% dei ragazzi dichiara di
aver rubato in un negozio e una percentuale di poco inferiore
(12,1%) di essere stata tentata di farlo. L'offendere i genitori
e o gli insegnanti interessa rispettivamente il 33,2% e il 17,5%
degli adolescenti, se a tali percentuali si aggiungono quelle
relative alle risposte date alla opzione "no, ma sono stato
tentato", si ottengono risultati che fanno balzare nettamente i
precedenti valori fino al 50,9% e al 48,3%. A cio' si affianca il
dato che vede l'11,5% dei ragazzi sottrarre denaro in casa o che
e' tentato di farlo (8,4%). Un altro dato preoccupante riguarda
le fughe da casa: il 9,6% afferma di aver messo in atto una fuga
da casa e quasi il doppio (16,7%) dichiara che avrebbe voluto
farlo. Il 9,7% ammette di aver danneggiato beni pubblici:
scenario, questo, che permette anche un certo grado di
visibilita' e notorieta'. Infine, il 22,2% decide di risolvere le
liti reagendo fisicamente, piuttosto che optare per altre forme
di comunicazione dai toni piu' concilianti. Raffrontando i dati
per classe d'eta', si nota come i ragazzi di 16-18 anni siano
maggiormente propensi a trasgredire rispetto ai ragazzi di 12-15
anni: piu' frequentemente rubano nei negozi (21,3% vs 8,6%),
offendono i genitori (47,8% vs 26,1%) e gli insegnanti (23,8% vs
13,9%), mettono in atto una fuga da casa (12,7% vs 7,9%),
sottraggono denaro (16,1% vs 9%), danneggiano beni pubblici
(12,1% vs 8,1%).
Stati d'animo altalenanti. Interpellati sui loro stati d'animo,
i giovani si sentono "spesso" divertiti (nel 74% dei casi) e
felici (nel 72%). Ma accanto alla spensieratezza si evidenzia
anche l'esistenza di disagio generalizzato e diffuso, una
condizione quasi ad intermittenza tra benessere e sentimenti
negativi: sommando infatti le risposte sulle sensazioni provate
"spesso" o a volte emerge che il 63% degli adolescenti si sente
annoiato, ben il 48,2% si definisce ansioso e il 27,6% depresso.
In molti avvertono solitudine (25%) e angoscia (24,7%).
Gli adolescenti e la cronaca. Come gli adolescenti di fronte ai
casi di estrema tragicita' che la cronaca quotidianamente
propone, come quelli di Avetrana o di Brembate? Quasi 1 ragazzo
su 5 (24,1%) si sente rattristato per le vittime, mentre il 21,5%
e' spaventato. Deve far riflettere il 18,9% che si appassiona
agli sviluppi delle indagini, a cui i media dedicano uno spazio
che spesso sconfina oltre il semplice interesse informativo e
descrittivo. Il 15,8% pone invece delle domande rendendo tali
accadimenti argomento di conversazione; il 9,2% dice di essere
infastidito e, infine, il 9,4% di non essere interessato.
(Wel/ Dire)
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