ROM, RICCARDI: SCUOLA, LAVORO E CASA SONO GLI OBIETTIVI
IL TITOLARE DELLA COOPERAZIONE E DELL'INTEGRAZIONE: "MI VERGOGNO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 dic. - "Come ministro dovrei
dire che la situazione dei rom in Italia non e' delle piu'
brillanti, ma come cittadino mi sono vergognato della situazione
dei rom nel nostro paese perche' conosco e ho visitato non pochi
campi rom. Dobbiamo agire per il superamento dei campi perche' i
rom possano inserirsi tra gli italiani come italiani". Lo ha
dichiarato il ministro Andrea Riccardi, titolare della
Cooperazione e dell'integrazione nel suo intervento al Senato
durante il workshop "Rom e Sinti, verso una strategia nazionale",
organizzato dalla Commissione Diritti umani di palazzo Madama e
dall'Open society foundation.
Riccardi ha sottolineato la vergogna dei campi rom italiani: "Le
cifre della minoranza rom sono di 140 mila-160 mila, una
minoranza ristretta su cui e' possibile agire. Esistono fondi
europei che abbiamo utilizzato in scarsa parte, ma soprattutto
dobbiamo elaborare una strategia nazionale per rom e sinti".
Riccardi ha indicato gli obiettivi di questa nuova strategia.
"L'istruzione di questo popolo giovane, l'abbandono scolastico e'
una delle piaghe che i bambini rom e sinti soffrono - ha
affermato - d'altra parte, come restare fedeli alla frequenza
scolastica quando si e' spostati di campo in campo? L'incremento
delle borse di studio e' un obiettivo, assieme all'occupazione e
all'accesso all'assistenza sanitaria. La casa e' un discorso
decisivo".
"Non ho particolari competenze - ha proseguito - per rom e sinti
e anche per gli altri campi, la mia vita e' quella di fondare le
cose, credo molto nel mio ministero ma deve essere fondato e
credo nel tema dell'integrazione. Rom e sinti siano al primo
posto perche' sono nella storia millenaria europea. Mi presento
qui senza portafoglio e senza competenza, ma come antico amico
dei rom e dei sinti". "In questo paese non puo' continuare la
situazione dei rom e dei sinti come e' stata finora. Non si
tratta di risparmiare, ma di disattenzione e di negligenza - ha
continuato il ministro - . Sono qui come antico amico dei rom ma
anche come storico e sono consapevole di quanto la malattia
dell'antigitanismo abbia accompagnato la storia europea nei
secoli. Troppo poco si parla di questa realta' storica,
l'antigitanismo". Parlando davanti a una platea composta di
senatori, esponenti di ong e rappresentanti di federazioni rom,
Riccardi ha detto: "La nostra storiografia non ha fatto i conti
con il porraimos, l'olocausto zingaro, il problema rom e' stato
considerato solo nel presente, non si vede che il rom ha una
storia lunghissima di dolore e olocausto e deve avere un futuro".
Infine il ministro ha espresso preoccupazione per la situazione
di crisi che vive l'Italia in questo momento: "Sono convinto che
ce la faremo a restare un grande paese europeo politicamente ed
economicamente. Ma non vorrei che le tensioni della nostra
societa' si scaricassero sui rom, sui piu' emarginati degli
emarginati".
(Wel/ Dire)
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