STUDIO EDIT. IL 36% HA FATTO USO DI DROGHE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 dic. - Il 47% degli
adolescenti che guida ha un ciclomotore e' stato coinvolto in un
incidente stradale durante la guida del proprio veicolo
nell'ultimo anno (51,9% maschi, 39,2% femmine). Il 28,7% dei
soggetti coinvolti e' andato al pronto soccorso, il 13,6% ha
avuto necessita' di un ricovero ospedaliero, mentre il restante
57,7% non ha avuto conseguenze tali da richiedere un intervento
medico. Tra quanti hanno dichiarato di guidare frequentemente, il
25,7% ha riferito di aver parlato al cellulare durante la guida
almeno una volta nella settimana precedente l'intervista (+3,7%
rispetto all'indagine 2008). Questi i principali risultati dello
studio Edit (Epidemiologia del determinanti dell'infortunistica
stradale in Toscana), condotto dall'Ars, l'Agenzia Regionale di
Sanita', su 5 mila teenagers delle scuole superiori delle Toscana.
Alcol e guida.Per quanto riguarda la guida in stato di
alterazione psicofisica, il 23,6% dei guidatori abituali ha
dichiarato che nei 12 mesi precedenti l'indagine ha guidato
almeno una volta dopo aver bevuto troppo, mentre il 12,5% ha
riferito di aver assunto sostanze psicotrope illegali prima di
mettersi alla guida. La quasi totalita' degli intervistati ha
dichiarato di aver bevuto almeno una bevanda alcolica nella vita.
Il 72,2% dei maschi e il 69,6% delle femmine ha consumato alcol
nei 30 giorni precedenti l'intervista. La graduatoria delle
bevande preferite: per le ragazze, aperitivi e spumanti; per i
maschi, gli aperitivi sono la bevanda di socializzazione al
consumo, ma diviene poi la birra la bevanda preferita. Il vino e'
relegato ai margini, mentre, rispetto al 2008, diventano i
superalcolici la bevanda preferita dopo gli aperitivi/spumanti.
Quasi la meta' del campione totale(maschi 53,8%, femmine 48,7%)
riferisce di aver avuto almeno un episodio di ubriacatura
nell'ultimo anno. Questa percentuale cresce in modo preoccupante
con il crescere dell'eta', passando dal 23,6% dei 14enni al 67,4%
di coloro che hanno 19 anni o piu'.
Fumo.Lo studio conferma che le femmine superano i propri
coetanei, sia nei consumi regolari che in quelli occasionali: il
25,7% delle studentesse fuma regolarmente, e il 15,3% lo fa
occasionalmente, contro, rispettivamente, il 22,6% e il 12,7%
degli studenti maschi. Senza distinzione di genere, 15 anni e'
l'eta' in cui i ragazzi cominciano a fumare con regolarita'. Il
42% dei maschi e il 30% delle femmine fumanopiu' di 10 sigarette
al giorno, mentre nel 2005 questi consumi si attestavano
rispettivamente su proporzioni del 32,9% e 25,4%.
Droghe.Il 36,4% degli studenti ha dichiarato di aver utilizzato
almeno una volta nella vita una sostanza stupefacente: il 40,5%
dei maschi e il 31,9% delle femmine. Gli studenti che hanno
consumato almeno una sostanza nell'ultimo anno sono il 31,1% del
totale del campione, mentre quelli che lo hanno fatto nell'ultimo
mese sono il 24,8%. Per quanto riguarda l'eta' del primo uso,
quasi il 60% dei giovani ha dichiarato di aver consumato la prima
droga entro i 15 anni. Il confronto con le due precedenti
rilevazioni mostra uno slittamento in avanti dell'eta' d'inizio:
nel 2005 infatti erano quasi il 67% i ragazzi che entro i 15 anni
avevano sperimentato l'uso di almeno una sostanza illegale,
mentre sono il 55,8% nel 2011. La sostanza piu' adoperata si
conferma essere la cannabis. Dalla rilevazione del 2008 e' stata
inserita una sezione sul gioco d'azzardo: nel 2011, il 9,8% dei
ragazzi risultano avere questo problema (16,3% maschi, 3,1%
femmine).
Attivita' fisica.Uno su 10 non fa mai movimento: l'11,8% degli
adolescenti intervistati ha dichiarato di non svolgere mai
attivita' fisica, con valori piu' alti nelle femmine (16,7%)
rispetto ai maschi (7,2%). La quota maggiore degli intervistati
(22,4%) pratica attivita' fisica per almeno un'ora al giorno tre
giorni a settimana. Solo il 6,8% del campione raggiunge il valore
raccomandato dall'Oms e pratica attivita' fisica almeno un'ora al
giorno tutti i giorni (8% nei maschi e 5,5% nelle femmine). Il
77,4% ha dichiarato di aver praticato qualche attivita' sportiva
nell'ultimo anno: 84,8% nei maschi e 69,5% nelle femmine. Quanto
a peso e alimentazione, anche da questo edizione dello studio
emerge l'elevata frequenza con cui vengono consumati snack dolci
e/o salati e bevande zuccherate e/o gassate. La maggior parte
degli studenti (75%) risulta normopeso. Il sovrappeso interessa
il 12,7%, con un lieve trend di aumento nei tre anni (9,9% nel
2005, 11,9% nel 2008). La stessa tendenza si osserva per
l'obesita': la prevalenza risulta dell'1,7% nel 2005, del 2,3%
nel 2008 e del 2,7% nel 2011. Le differenze osservate negli anni
riguardo all'eccesso di peso sono di lieve entita', ma in
crescita, e segnalano la necessita' di continuare a monitorare il
fenomeno anche in questa fascia di eta'. Sovrappeso e obesita'
interessano maggiormente i maschi, mentre la magrezza e' piu'
diffusa tra le femmine.
Bullismo.Il monitoraggio del fenomeno avvenuto nel corso degli
anni attraverso lo studio Edit mostra che cio' che cambia non e'
il numero di ragazzi autori o vittime di azioni di bullismo
(19%), ma il tipo di prepotenza e il luogo in cui si
verificano.Prese in giro e offese continuano a rappresentare le
principali forme di violenza, ma rispetto al 2008 risultano in
calo le azioni svolte fuori dalla scuola, e in aumento quelle che
avvengono all'interno della scuola. In particolare, dentro la
scuola i ragazzi subiscono molti furti (il 27,1% degli atti di
bullismo), minacce (28%) ed estorsioni di denaro (27,1%): dati
che mostrano come l'istituzione scolastica abbia perso quel ruolo
protettivo ricoperto fino a non molti anni fa.
I risultati dello studio Edit sono stati presentati oggi
dall'assessore al diritto ala salute Daniela Scaramuccia, assieme
al direttore dell'Ars, Francesco Cipriani, e al responsabile
dello studio Fabio Voller. "I risultati di questo studio sono per
noi una preziosa miniera di informazioni di prima mano sui
giovani toscani - commenta l'assessore Scaramuccia - e ci
consentono di conoscere da vicino i loro comportamenti, i
rapporti con i loro coetanei e con la famiglia, le loro
preferenze, i loro stili di vita. Un monitoraggio costante negli
anni, che ci aiuta via via a individuare e mettere a punto le
iniziative e gli interventi piu' adatti a prevenire e modificare
i comportamenti a rischio".
(Wel/ Dire)