(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 dic. - Ogni anno l'Unione
europea offre ai giovani l'opportunita' di studiare e lavorare
all'estero. Solo nel 2010 piu' di mezzo milione di loro ha
beneficiato di una borsa di studio UE per studiare, fare
formazione o fare volontariato in un Paese diverso da quello
d'origine. Il numero e' destinato a crescere, persino a
raddoppiare, nei prossimi anni, grazie alla recente proposta
della Commissione di creare un programma unico "Erasmus per
tutti" che potrebbe coprire 5 milioni fra studenti, ricercatori e
docenti nel periodo 2007-2014. Di questo e molto altro si
parlera' durante il convegno/workshop "Passaporto Mobilita':
istruzioni per l'uso. Formarsi e lavorare nei Paesi dell'Unione
europea" fino ad oggi presso la sede centrale del Consiglio
nazionale delle ricerche (piazzale Aldo Moro, 7).
L'evento e' promosso dalla Rappresentanza in Italia della
Commissione europea e dalla Biblioteca centrale del Cnr 'G.
Marconi', in collaborazione con SIOI (Societa' Italiana
Organizzazione Internazionale), la Scuola Superiore della
Pubblica Amministrazione e il Centro di Documentazione Europea -
CDE - 'Altiero Spinelli' (Universita' degli Studi di Roma 'La
Sapienza'), nell'ambito del Progetto Intrareti dei Centri di
Documentazione Europea: 'La mobilita' in Europa. Diritti,
informazione opportunita': il futuro nelle tue mani', sostenuto
dalla Rappresentanza della Commissione e che coinvolge 20
universita' italiane.
"L'investimento nell'istruzione e nella formazione e' il
migliore che possiamo fare per il futuro dell'Europa.
Un'esperienza di studio all'estero accresce le competenze delle
persone, ne favorisce lo sviluppo personale, l'adattabilita' e
aumenta la possibilita' di trovare lavoro.", ha dichiarato di
recente Androulla Vassiliou, Commissaria responsabile per
l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventu'.
Scopo delle giornate formative e': 1. diffondere la conoscenza
delle tematiche relative alla libera circolazione nell'UE con
iniziative pensate per gli studenti universitari, ma aperte anche
al grande pubblico;
2. far conoscere le opportunita' di mobilita' all'estero
offerte, non solo ai giovani, per studiare, lavorare e fare
esperienze in altri Paesi;
3. fornire esempi di buone prassi relative alla mobilita'
intesa come crescita professionale, culturale, sociale e
personale.
(Wel/ Dire)