(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 dic. - Nel 2010 sono stati
6.855 i richiedenti e titolari di protezione internazionale
ospitati nei comuni della rete Sprar (Sistema di protezione
richiedenti asilo e rifugiati), che costituisce l'ossatura del
sistema d'asilo in Italia. I beneficiari sono stati accolti a
rotazione nei 3000 posti a disposizione attraverso 128 enti
locali (tra comuni, province e unioni di comuni), su cui lavorano
oltre 200 enti attuatori, espressione del terzo settore. Ma il
numero dei posti e' inferiore alle richieste, questo ha
comportato la chiusura delle attivita' del 2010 con una lista di
attesa di almeno 2.500 persone.
I tre quarti dei rifugiati e richiedenti asilo accolti sono
uomini (76%), il restante 24% e' costituito da donne. Sono
giovani con un'eta' compresa tra i 18 e i 35 anni per il 73%. Le
famiglie sono il 25%, gli individui singoli il 75%. Provengono
principalmente da Somalia, Eritrea, Afghanistan, Nigeria e Iraq.
Ci sono stati nel 2010, ben 180 bambini nati da una mamma
ospitata nello Sprar. I minori non accompagnati richiedenti asilo
sono stati 253, con un'eta' piu' giovane rispetto agli anni
precedenti e con le nazionalita' piu' diverse: afgani, eritrei,
nigeriani, somali, ghanesi, gambiani e turchi. Lo Sprar copre il
95% del territorio nazionale, l'unica regione dove non ci sono
progetti attivi e' la Valle d'Aosta. Il Lazio nel 2010 ha accolto
il 57,8% dei beneficiari Sprar nel Centro Italia; la Sicilia e'
la regione con maggiore numero di persone accolte per il Sud e
Isole (46,2%), mentre Piemonte (23%) e Liguria (20,04%) lo sono
per il Nord. "Le regioni del Sud risultano essere principalmente
dedicate all'accoglienza di casi vulnerabili" afferma il
rapporto.
I programmi dello Sprar permettono di avviare percorsi di
autonomia e di inserimento socio-lavorativo. Le uscite per
"integrazione" del beneficiario che ha deciso autonomamente di
lasciare il posto in accoglienza sono state il 63%. Questo e'
determinato dal sistema di accoglienza dello Sprar che offre
anche attivita' di inserimento scolastico e di formazione. I
progetti sono finanziati dal Fondo nazionale per le politiche e i
servizi dell'asilo (Fnpsa), mediante bandi del Viminale che
fornisce le linee guida per l'accoglienza.
(Wel/ Dire)