(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 apr. - Ne 'La rubrica del
prof', all'interno del notiziario 'Dire Minori', pubblichiamo
l'articolo ricevuto da Giuseppe Aderno', docente dell'Istituto
"G.Parini" di Catania, dal titolo: "Cittadinanza & Costituzione,
oppure 'campa cavallo'".
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Il tema della Cittadinanza & Costituzione e' stato dimenticato e
trascurato anche dal tradizionale "glossario" che il periodico
nazionale "Tuttoscuola" realizza a conclusione di ogni anno
indicando dalla A alla Z i fatti, gli avvenimenti, le persone a
consuntivo dell'anno 2010.
La segnalazione l'ha fatta Luciano Corradini, gia'
Sottosegretario all'Istruzione e Presidente nazionale dell'UCIIM,
il quale segnala come alla lettera C per l'anno 2010 si segnale
il termine "confluenze" e "clausola di salvaguardia", ritenute
dalla direzione di Tuttoscuola piu' importanti e significativi
della Cittadinanza & Costituzione che ormai sembra debba passare
di moda, mentre da ogni parte si sollecita l'Educazione ed il
senso civico che la scuola insegna e si critica la mancata
operativita' della scuola, anzi addirittura l'assenza e la
dimenticanza del Ministero delle celebrazione del 150^
dell'Unita' d'Italia. Con toni ironici Corradini commenta che C&C
possa oggi voler dire "Campa Cavallo", in attesa che si
realizzino le attese di molti, in merito allo studio sistematico
della Costituzione Italiana.
Nel "Documento d'indirizzo per la sperimentazione
dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione", del 4 marzo
del 2009, vengono indicati con chiarezza tutti i concetti, i
valori, i comportamenti i collegamenti impliciti nella legge
30.10 2008. La CM 27.10.2010 afferma che l'Educazione alla
Cittadinanza "pur se non e' una disciplina autonoma e dunque non
ha un voto distinto, non esime tuttavia dalla valutazione". Del
resto anche le indicazioni nazionali per i licei hanno previsto
che "uno spazio adeguato dovra' essere trovato al tema della
cittadinanza e della Costituzione, in modo che, al termine del
quinquennio liceale lo studente conosca bene i fondamenti del
nostro ordinamento costituzionale...". Nell'orario delle
discipline, pero', non compare neanche il nome di C&C, che pure,
secondo la legge, dovrebbe trovare spazio nelle aree
storico-geografica e storico-sociale, commenta Corradini.
Una nota ministeriale, in risposta all'accusa fatta da La
Repubblica, in un articolo intitolato "Via la Costituzione dalla
scuola. Non e' una disciplina autonoma" (10 nov. 2010), ha difeso
la positivita' dell'impianto della circolare (che peraltro e'
scomparsa dal sito dei provvedimenti ministeriali), con questo
titolo: "C&C con la riforma assume un'enorme importanza"; e "Non
e' una materia di serie B".
Noi che ci crediamo vorremmo che fosse di serie A. invece
ritorna ad essere cenerentola e "appendice" in alcuni libri di
storia.
Nel glossario di Tuttoscuola, alla lettera "G" si da' grande
rilievo alle proteste degli insegnanti di Geografia, mentre sotto
la lettera "E" si inserisce il nome Emma, la piccola bambina del
ministro Gelmini, alla quale rinnoviamo gli auguri per la
maternita', ma con la lettera E sarebbe stato forse il caso forse
il caso di ricordare "l'emergenza Educativa" e per diritto di
risposta alle proteste dei docenti, non si possono dimenticare
le contestazioni dei docenti di Economia e Diritto , mortificata
e "mal-ridotta" nel nuovo impianto di riforma.
Condividiamo che la riduzione degli orari scolastici sia
inevitabile. E' pero' inevitabile anche la scomparsa di C&C dal
novero delle discipline? Luciano Corradini ricorda che all'inizio
degli anni '60 ha insegnato, in un istituto tecnico, italiano
storia ed educazione civica. In virtu' del dpr firmato da Moro
nel 1958 e dedicava due ore al mese alle tematiche del civismo in
chiave costituzionale. Il voto era unico, ma la norma chiedeva
che due ore mensili di storia venissero dedicate a quella
problematica. Per motivi che abbiamo piu' volte esplorato, si
lascio' perdere, da parte di molti docenti, dirigenti, ispettori
e di chi avrebbe dovuto farsi carico anche della formazione
giuridico economica dei futuri docenti di storia.
Nel messaggio di capodanno il Capo dello Stato ha
sollecitato con toni forti e decisi l'attenzione ai giovani e
l'impegno della scuola, vera palestra di educazione. E' proprio
fuori luogo continuare a pensare che, dopo tanti annunci, si
torni almeno al decreto Moro del 1958? Fra l'altro il decreto
Moro scaturisce da un convegno nazionale dell'UCIIM celebrato
appunto a Catania nei giorni 9-13 febbraio 1957 al Castello
Ursino, culla della nascente Educazione civica per la scuola
italiana.
I compleanni dell'Italia al quale il ragazzo con lentiggini
formula tanti auguri nello spot pubblicitario della Presidenza
del Consiglio si celebrano sulla carta e subito vengono
archiviati per subito tornare al "lavoro usato". E chiaro che
queste date e questi temi ogni insegnante dabbene li affronta a
modo proprio ed intanto sono passate senza lasciare traccia le
celebrazioni dei 60 anni della Costituzione e fra qualche mese
passeranno, secondo il defluire del tempo, anche i contestati
150 anni dell'Unita' d'Italia, per i quali alcuni rimproverano la
scarsa partecipazione del mondo della scuola a livello
istituzionale e ministeriale.
(Com/Red/ Dire)