"GOVERNO ITALIANO E COMUNITÀ INTERNAZIONALE INTERVENGANO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 apr. - "Violenze ripetute,
cecchini che mirano ai bambini, bombe a grappolo, separazione
forzata dalle famiglie, mancanza di beni di prima necessita', di
assistenza e di protezione rischiano di fare danni irreparabili
alla vita e alla mente di un'intera generazione di bambini e
adolescenti. Pensiamo se sotto le macerie di una casa distrutta
dalle bombe ci fosse un nostro famiíliare, pensiamo se fossero i
nostri figli, i nostri cari, in balia delle onde sulle 'carrette
del mare'". È quanto denuncia in una nota Unicef Italia.
I bambini del Nord Africa e del Medio Oriente "non muoiono
solo se una bomba colpisce loro e la loro famiglia. Muoiono se ci
dimentichiamo ogni giorno di cosa sta succedendo, dei loro
traumi, sofferenze e paure che si porteranno sempre dentro.
Muoiono se non ce ne occupiamo, se i media ne oscurano gli
sguardi, se si spegne la luce sulla loro disperazione", continua
l'associazione.
Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef, "ci ha ricordato
i doveri degli Stati di rispettare la Convenzione sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza e di adottare tutte le misure
necessarie per proteggere i bambini dagli effetti diretti e
indiretti delle violenze. Noi dell'Unicef Italia a maggior
ragione non possiamo assistere silenti, mentre in Italia si
discute con passione delle conseguenze sulla nostra economia e
sul grado di democraticita' dei nuovi e vecchi interlocutori
politico-istituzionali, mentre non si pensa alla necessita' di
proteízione dei bambini che, piu' di ogni altro, pagano il prezzo
delle crisi".
Stretti tra gli scenari geopolitici e quelli economici "i
bambini rischiano di rimanere stritolati dall'indifíferenza di un
dibattito che ignora i pericoli per i piu' deboli. La parola
guerra non esiste quasi piu', mentre l'espressione 'danni
collaterali' e' diventata il nostro cloroformio preferito. In
Libia, il conflitto in corso ha compromesso la vita dei bambini e
i loro bisogni fondamentali. Soltanto a Misurata, decine di
bambini sono stati uccisi e tanti altri feriti".
E poi ancora: "Nello Yemen, dall'inizio di febbraio almeno 26
bambini sono stati uccisi e oltre 800 sono stati feriti. In
Siria, nel corso delle ultime settimane, nove bambini sono stati
uccisi e molti feriti. Nel Bahrein tanti dimostranti sono stati
uccisi o feriti, tra questi c'erano giovani studenti. Nel sud di
Israele, un sedicenne israeliano e' morto a seguito delle lesioni
subite dopo che un razzo ha colípito lo scuolabus dove viaggiava.
Nel Territorio Palestinese Occupato, dall'inizio dell'anno, otto
bambini palestinesi sono stati uccisi e almeno 48 feriti".
L'Unicef Italia chiede alla comunita' internazionale e al
governo italiano di:
- considerare la protezione dei bambini come la priorita' su cui
concentrare ogni pressione politica e negoziato;
- aprire dei corridoi umanitari che consentano, all'Unicef e alle
altre agenzie presenti sul terreno, di portare in sicurezza gli
aiuti necessari a bambini e civili;
- destinare immediatamente le risorse necessarie per far fronte a
questa emergenza e per avviare programmi di sviluppo che diano
priorita' ai bambini;
- garantire l'accoglienza a chi fugge dai conflitti e dalla
poverta', assicurando la piena tutela dei minori e il loro
diritto fondamentale di essere assistiti e ricongiunti ai
familiari;
- sottoscrivere e attuare, da parte di tutti gli Stati l'impegno
a non utilizzare armi di sterminio come le bombe a grappolo".
Su www.unicef.it e' possibile aderire all'appello dell'Unicef,
mentre per aiutare i bambini con una donazione le alternative
sono:
- c/c postale 745.000, causale: Emergenza Nord Africa;
- on line sul sito www.unicef.it;
- c/c bancario Banca Popolare Etica: iban IT51 R050 1803 2000
0000 0510 051 Emergenza Nord Africa.
(Wel/ Dire)