(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 apr. - Una barbie seduta su
una sedia a rotelle. Accanto la scritta: "Tutti possiamo
diventare disabili, ma ognuno di noi puo' aiutare". E' il
cartellone pubblicitario comparso in piazza Montanelli a
Fucecchio (Fi) e promosso dalla fondazione 'I Care'. I pannelli,
come riporta questa mattina Il Tirreno, sono quattro, legati tra
loro in cerchio. Su ogni pannello e' raffigurata una Barbie: nel
primo si fa pettinare i capelli, nel secondo indossa le vesti di
ballerina, nel terzo quelle di tennista; in tutti e tre i casi e'
accompagnata dalla scritta "Un giorno della mia vita. Yes I
Care". Nel quarto cartellone Barbie diventa disabile e viene
ritratta seduta su una sedia a rotelle.
Qui lo slogan cambia: "Tutti i giorni della mia vita".
"Con questa campagna choc - ha spiegato Lorenzo Calucci,
presidente della fondazione 'I Care' - vogliamo dimostrare che la
disabilita' puo' colpire ognuno di noi e, inoltre, vogliamo far
capire alla gente che si deve guardare aldila' delle apparenze,
aldila' dell'estetica, ed e' opportuno giudicare una persona
nella sua interezza". In fondo al manifesto che ritirare la
Barbie sulla sedia a rotelle c'e' scritto: "Disabili, non
diversi". "La parola diversamente abile - ha sottolineto Calucci
- e' un'ipocrisia che non ci piace, i disabili sono disabili
punto e basta". "Abbiamo scelto la Barbie come soggetto - ha
aggiunto il presidente della fondazione - perche' e' ritenuta
l'icona della bellezza, una figura quasi inviolabile che attira
maggiormente l'attenzione, soprattutto se messa su una sedia a
rotelle". Nei prossimi giorni, i pannelli saranno spostati anche
nelle frazioni limitrofe a Fucecchio.
La fondazione 'I care' persegue finalita' di solidarieta'
sociale e svolge la propria attivita' nel settore della tutela
dei diritti civili. Si e' costituita nel 2004, grazie alla
volonta' e al contributo dei soci fondatori, ottenendo il
riconoscimento di onlus. "Nei prossimi tre anni - ha spiegato
Calucci - intendiamo portare avanti numerosi progetti sulla
disabilita', ognuno dei quali anticipato da una grande campagna
comunicativa choc come quella della Barbie".
(Wel/ Dire)