(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 apr. - A Napoli l'ex casa del
clan Giuliano diventa un centro per minori a rischio. Il bene
confiscato si trova a Forcella (vico Carbonari civico 31) e
ospitera' per due anni una serie di attivita' educative e di
laboratori, tra cui danza, teatro, computer, destinati ai bambini
e ai ragazzi del quartiere. Grazie al progetto "a'reinventando
Forcella", inserito nell'ambito delle iniziative di
valorizzazione e autosostenibilita' dei beni confiscati alle
mafie, sara' offerto un doposcuola ai ragazzi dai 7 ai 13 anni e
saranno attivati uno sportello del lavoro, uno di prevenzione e
uno di informazione sanitaria per giovani, donne, immigrati e
sofferenti psichici.
Sempre per incontrare le esigenze degli stranieri presenti sul
nostro territorio e facilitarne l'accesso alla casa in quello che
e' considerato un "quartiere dormitorio" per gli immigrati,
nascera' un'agenzia di intermediazione immobiliare. E ancora
attivita' di sostegno ai genitori detenuti dei piccoli ospiti
della struttura di vico Carbonari, che potranno anche iscriversi
a una scuola di calcio.
L'iniziativa, presentata stamattina alla Camera di Commercio di
Napoli, e' promossa dal consorzio di cooperative sociali Proodos,
che dal 2005 gestisce l'ex casa del boss Luigi Giuliano, cugino
del capoclan, ora pentito, Lovigino. A sostenerla e' la
Fondazione per il Sud, insieme alla Seconda Municipalita' del
comune di Napoli. Il progetto, che si svolge in collaborazione
con diverse associazioni e cooperative di Napoli, tra cui Anolf,
Opera Don Calabria, Frac (Federazione regionale artigiani
Campania), Crescere Insieme, Me.ti., Occhi aperti, Parteneapolis
e Mestieri, prevede parallelamente una serie di azioni nelle
scuole del territorio finalizzate alla promozione della cultura
della legalita'. Come il "gioco della legalita'": il torneo tra
tutte le classi delle scuole del quartiere o dei territori
vicini, patrocinato dalla Direzione scolastica regionale.
Alla conferenza stampa di presentazione di oggi sono
intervenuti: Ornella Scognamiglio, presidente del Consorzio
Proodos, Alberto Patruno, presidente della Seconda Municipalita'
e Michele Mosca, referente della Facolta' di Scienze Politiche
dell'Universita' degli Studi di Napoli Federico II. "Si tratta di
un progetto - ha spiegato Scognamiglio - che e' stato reso
possibile grazie ad un finanziamento di circa 350 mila euro
erogati dalla Fondazione per il Sud che, quest'anno, ha deciso di
potenziare il budget destinato alle attivita' che si svolgono nei
beni confiscati".
Secondo Patruno, "e' fondamentale in rioni difficili come
Forcella realizzare iniziative come questa, specie lo sportello
sanitario che e' attivo nella sede del Wine bar in via Colletta".
Tra gli operatori coinvolti che lavorano assiduamente ogni giorno
con i bimbi di Forcella anche Ciro, ventenne figlio del boss cui
e' stata sottratta la casa di vico Carbonari. "Un segnale
importante - ha detto Gabriele Miccio, coordinatore delle
attivita' per i bambini - se si pensa che proprio in
quell'appartamento Ciro e' nato e cresciuto. Cio' significa che
se si vuole si puo' cambiare vita, pur essendo legati a contesti
familiari difficili".
(Wel/ Dire)