(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 apr. - "Senza generalizzare,
c'e' obiettivamente nei giovani, non per loro colpa, un problema
di insufficienti competenze pratiche". Cosi' il ministro del
Lavoro, Maurizio Sacconi, ospite di Repubblica Tv, torna sulla
querelle aperta dal ministro Tremonti sui giovani e il lavoro.
Premesso che per Sacconi "Maroni dice sostanzialmente la stessa
cosa di Tremonti, non credo di essere salomonico dicendo questo",
il ministro individua la "responsabilita'" nel "sistema
educativo".
Per il responsabile del dicastero di via Veneto "il giovane
non e' sufficientemente aiutato nel momento della scelta
educativa e condizionato da cattivi maestri" e si orienta "verso
titoli di studio che il mercato del lavoro non riconosce". La
conseguenza e' che i giovani "non sono immediatamente disponibili
a mestieri diversi da quelli previsti dal titolo di studio" e
cosi' c'e' un "disallineamento tra le competenze dei giovani e le
richieste del mercato del lavoro". Tant'e' che non si trovano
persone disposte a fare, ad esempio, "l'infermiere, il falegname
e professioni piu' complesse".
A chi gli chiede se pero' le giovani generazioni non abbiano
diverse "attenuanti", Sacconi osserva: "Hanno tante attenuanti,
come dice Alberto Sordi 'a me m'a' rovinato a guera' ma non
dobbiamo stimolare un atteggiamento per cui sono vittime, ma
sollecitare attivita' responsabili. Dobbiamo- insiste-
sollecitare a non attendere in passivita' la professione
desiderata ma accettare attivita' anche lontane dal titolo di
studio, il che non significa rinunciare a sognare ma coltivare il
proprio sogno accettando lavori lontanissini purche' regolarii".
Il ministro indica la strada nella "formazione in ambiente
lavorativo, incoraggiando l'integrazione tra formazione e lavoro
attraverso il contratto di apprendistato" su cui e' in arrivo la
riforma.
(Wel/ Dire)