(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 apr. - Ne 'La rubrica del
prof', all'interno del notiziario 'Dire Minori', pubblichiamo gli
articoli ricevuti da Giuseppe Aderno', docente dell'Istituto
"G.Parini" di Catania, e Margherita Bonfilio, docente
dell'Istituto "Tarcisio Pacati" di Clusone.
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IL DECALOGO DEL MARCHIONNE DELLA SCUOLA*
Accogliendo la proposta "provocatoria" ma non troppo, del
direttore de "La letterina", giornale on-line della scuola
siciliana, letto al Ministero e diffuso in tutte le scuole
d'Italia, penso proprio che oggi nella scuola sia necessario
l'intervento di un Marchionne che sappia rilanciare l'azienda
scuola da improduttiva e passiva, quasi un peso per l'economia
dello Stato, scuola senza "c" e quindi "suola" da calpestare, ad
azienda efficiente e produttiva di qualita' e di competenze,
palestra di professionalita' nuove e competenti, garanzia di una
societa' migliore per il domani.
D'accordo con il Ministro dell'economia che in Italia occorre
evitare gli sprechi e ottimizzare le risorse, al di la' della
politica dei tagli indiscriminati e generalizzati, ma pur sempre
nella logica del risparmio, io Marchionne, comincerei a:
1. Abolire i distacchi sindacali ed a tagliare i tanti tralci di
pesi morti che gravano sul bilancio del Ministero
dell'Istruzione: chi non lavora va a casa, (con la pensione degli
anni lavorati).
2. Dare la "buona uscita" a tutti coloro che sono stanchi e
sfiduciati, che considerano la scuola un secondo lavoro o un modo
per riposarsi; a coloro che non riescono a tenere la disciplina
in classe e non vorrebbero avere a che fare con i ragazzi Tale
operazioni immettera' nelle scuole nuove risorse e linfa nuova,
carica di entusiasmo e di energia, inserendo nel circuito
lavorativo e produttivo della scuola attiva e militante tutte le
risorse capaci e desiderose di produrre qualita' e formazione e
di scommettersi con e per i ragazzi.
3. Mandare in pensione i docenti utilizzati ad altri compiti
anche perche' le loro prestazioni risultano inefficaci ed
improduttive, se non in alcuni casi dannose,anche per il cattivo
di esempio di avere persone che non lavorano, mentre altri devono
fare per tre.
4. Apportare un ragionevole dimensionamento della rete
scolastica, proseguendo in maniera efficace all'accorpamento di
plessi scolastici, eliminando le realta' improduttive, le classi
semivuote, e mentre adesso il Ministero dovra' impegnarsi ad
eliminare le "classi pollaio" io smonterei "i pollai senza polli"
la scuole senza o con pochi alunni, accorpandole ad altre realta'
viciniori, senza bisogno di costruire "reggenze"
5.Formare una squadra forte di dirigenti convinti e coraggiosi,
capaci di risolvere i problemi e non di complicarli, capaci di
portare a buon fine con positivi risultati le questioni delicate
e difficili, capaci di inventarsi soluzioni intelligenti per
superare le difficolta' ed aggirare gli ostacoli della burocrazia
e delle procedure formali. La valutazione dei risultati
documentera' gli esiti di tale processo di autonomia e di
competenza dirigenziale, valorizzando al meglio l'organico
d'Istituto e le risorse disponibili.
6. Mettere in atto con i nuovi dirigenti un piano strategico di
qualita', che punta sulla collaborazione di tutti, abolendo gli
orpelli inutili della collegialita' burocratizzata e
sindacalizzata: Rsu, organismi, consigli di interclassi,
dipartimenti e attivando nuove strategie in vista di una reale
cooperazione tra i docenti e con i genitori nella ricerca del
miglior bene dei ragazzi e della qualita' della formazione
culturale e professionale.
7. Aumentare lo stipendio dei docenti che si impegnano a scuola a
tempo pieno, e gratificare con incentivi coloro che volessero
svolgere un lavoro part-time, altrettanto utile e prezioso.
8. Pianificare una puntuale e sistemica attivita' di formazione e
aggiornamento professionale di tutti i docenti al fine di rendere
produttiva ed efficace per i ragazzi l'azione educativa e
formativa, capace di seguire i piu' deboli e incoraggiare i piu'
bravi, sviluppando e potenziando abilita' e competenze e non solo
nozioni.
9. Qualificare con appositi corsi di specializzazione e di
formazione la competenza dei docenti di sostegno per i quali non
dovrebbe prevalere il numero delle ore e degli alunni da
assistere, ma il progressivo sviluppo di crescita e di
integrazione degli alunni disabili.
10. Dai risultati di tali interventi, dalle economie e risparmi
che ne avrebbero le casse del Ministero dell'Istruzione potra'
motivarsi e giustificarsi uno stipendio europeo per i docenti e
per i dirigenti un riconoscimento adeguato alle mansioni degli
altri dirigenti dello Stato.
Questo decalogo e' formulato con i verbi all'infinito, ma con
un condizionale in premessa e credo si possa ritenere che questa
ricetta, fotografa la realta' scolastica italiana con
obiettivita' e realismo, si sostanzia di ideali nella prospettiva
di una scuola di qualita' e si riveste di utopia, consapevole
che, se soltanto alcune delle proposte indicate venissero messe
in atto, la scuola italiana ne avrebbe certamente un grande
beneficio ed anche il personale scolastico, finalmente ben
retribuito, potrebbe lavorare con maggiore entusiasmo,
apportando ciascuno il proprio contributo all'azienda scuola,
nella quale tutti coloro che vi operano dovrebbero sentirsi
"azionisti"
Io ci credo. Tutto e' possibile. Basta volerlo!
*di Giuseppe Aderno'
presidente ASASI Catania
Istitutto "G.Parini" di Catania
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IL RUOLO DELLA BENEMERITA NELLA STORIA D'ITALIA*
Gli allievi della 5 ITIS del Tarcisio Pacati di Clusone sono
stati i protagonisti di una manifestazione per la commemorazione
dei "150 anni dall'Unita' d'Italia", svoltasi nell'aula Magna
dell'Istituto, il 16 marzo scorso, in tarda mattinata, alla
presenza di due rappresentanti dell'arma dei Carabinieri di
Clusone.
Gli allievi coordinati da alcuni docenti, hanno ripercorso
eventi fondamentali della storia italiana collegati al ruolo
della "Benemerita".
La presentazione multimediale parte con una breve descrizione
delle Origini dell'Arma, per poi esaminare gli eventi storici che
hanno caratterizzato la vita italiana, partendo dal 1848, fino ad
arrivare agli anni di piombo e alla lotta contro la mafia
condotta dall'Arma dei Carabinieri.
Gli studenti, per una volta in cattedra, hanno commentato con
competenza e senso critico aspetti della nostra storia,
dimostrando la consapevolezza del loro essere Italiani. Cosi',
protagonisti della mattinata, sono stati Cavour, Mazzini,
Garibaldi, ma anche "la lotta al brigantaggio", "Roma capitale",
"l'assassinio di Umberto I", "la prima e la seconda Guerra
Mondiale", "la guerra in Etiopia", "il fascismo: avvento e
caduta", "il dopoguerra", "il Banditismo", "gli anni di piombo",
"la lotta contro la mafia".
I fatti sono stati analizzati mettendo in evidenza il ruolo
dell'Arma e riportando alla luce episodi che hanno visto
protagonisti i Carabinieri. Ecco che vengono portati
all'attenzione degli ascoltatori episodi legati al brigantaggio,
piuttosto che al terremoto del 1908 in Sicilia, senza dimenticare
il sacrificio di Salvo D'Acquisto.
Un'occasione per prendere coscienza del ruolo svolto dall'Arma
nella storia d'Italia, sottolineando i tanti episodi in cui e'
stata protagonista.
*Margherita Bonfilio (docente)
Istituto "Tarcisio Pacati" di Clusone
(Red/ Dire)