L'ALTO COMMISSARIO GUTERRES: "ERANO FUGGITI DALLA GUERRA"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 apr. - L'Alto Commissario per
i Rifugiati António Guterres e l'Ambasciatrice di Buona Volonta'
Angelina Jolie sono profondamente scioccati per il presunto
annegamento di 213 persone avvenuto per il mare in burrasca a
circa 60 km da Lampedusa. Secondo quanto raccontato dai
sopravvissuti, il gruppo, che comprendeva somali, eritrei ed
ivoriani, era partito dalla Libia tre giorni fa nel tentativo di
raggiungere Lampedusa.
I sopravvissuti hanno riferito all'Unhcr che fra i morti vi
sarebbero molte donne e tre bambini. La Guardia Costiera Italiana
e' riuscita a portare in salvo 47 persone, comprese due donne una
delle quali incinta. "Queste persone sono state rifugiate due
volte", ha affermato Guterres, "erano fuggite dalla guerra e
dalla persecuzione nei loro paesi di origine ed ora, nel
tentativo di raggiungere la sicurezza in Italia, hanno
tragicamente perso le loro vite".
Nel momento in cui l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per
i Rifugiati (Unhcr) ed altre organizzazioni stanno fornendo aiuti
umanitari e protezione alle persone in fuga attraverso le
frontiere terrestri della Libia - ha aggiunto Guterres - quanto
e' successo risulta particolarmente allarmante. "Lancio un
appello a tutti i soggetti che pattugliano il Mar Mediterraneo
affinche' facciano tutto il possibile per assistere le
imbarcazioni in difficolta'".
L'ambasciatrice di Buona Volonta' dell'Unhcr Angelina Jolie, che
proprio oggi ha concluso una missione di due giorni in Tunisia,
ha affermato: "Avendo appena passato del tempo con famiglie che
sono fuggite dalla violenza in Libia mi sento profondamente
rammaricata per l'enorme perdita di vite umane di chi stava
semplicemente cercando di fuggire dalla guerra e trovare rifugio.
Sapere che a bordo dell'imbarcazione naufragata vi erano anche
dei bambini rende la vicenda ancora piu' dolorosa". La Jolie, che
ha visitato la frontiera fra Tunisia e Libia ha aggiunto,
"dobbiamo trovare urgentemente delle soluzioni per garantire un
corridoio sicuro ai civili in fuga dai combattimenti in Libia".
Per anni la Libia e' stata un paese di destinazione e di
transito per i rifugiati. Gli 8 mila rifugiati riconosciuti in
Libia dall'Unhcr sono palestinesi, iracheni, sudanesi, etiopi,
somali ed eritrei. A questi vanno aggiunti altri 3 mila
richiedenti asilo, mentre altre migliaia di persone che non hanno
avuto la possibilita' di raggiungere l'ufficio dell'Unhcr a
Tripoli si trovano probabilmente ancora nel paese. Le persone
provenienti dall'Africa sub-Sahariana sembrerebbero essere
particolarmente a rischio in quanto spesso associate a mercenari
stranieri. Molti si stanno lanciando in fughe disperate per
lasciare il paese.
(WEl/ Dire)