(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 apr. - Precedenza agli
stranieri nelle iscrizioni all'istituto Mapelli di Monza. Secondo
quanto riporta la Repubblica, di Milano, con otto voti favorevoli
su undici e tre astenuti la delibera dell'istituto ha approvato
il progetto del dirigente scolastico Antonio D'Alterio, cioe'
dare una corsia preferenziale agli stranieri a parita' di
requisiti. L'istituto conta 1.100 studenti, con 50 che sono
stranieri.
L'istituto ha fatto sapere che la scelta e' stata fatta per
avere la possibilita' di "accedere a finanziamenti per i corsi di
italiano".
"Ma io voglio solo aiutare gli studenti italiani, questo casotto
che e' scoppiato proprio non lo capisco". Cosi' il preside
D'Alterio, all'agenzia Dire, racconta i motivi che l'hanno
portato a ideare questo progetto: favorire gli stranieri al
momento dell'iscrizione per, al tempo stesso, aiutare soprattutto
gli italiani. "Prendiamo una classe formata da 27 ragazzi- dice-.
Se e' previsto il 30% di stranieri, ci troviamo con 5-6 ragazzi
che avranno certamente difficolta' con la nostra lingua. Se un
professore si vede costretto a dover spiegare loro lo stesso
argomento per 3, 4 ma anche 5 volte, gli altri 20 ragazzi devo
spiegare io come passeranno il tempo? Con il cellulare, a giocare
con gli aerei di carta, a tirarsi le palline. Quindi ritardi e
rallentamenti. Sara' inevitabile, quindi, leggere nella relazione
di fine anno dei o del professore frasi del tipo 'non ho potuto
svolgere in pieno il programma previsto'". Diventa quindi
importante l'accesso ai finanziamenti per i corsi di italiano:
"Prendiamo un alunno italiano a scuola dopo la terza media- dice
ancora-. Va alle superiori dove fara' fisica, chimica, tecnica
bancaria, economia aziendale e altre materie tecniche: quante
terminologie comprendera'? Zero. E lo studente straniero? Lo dico
io: zero al cubo".
Il dirigente scolastico, poi, spiega: "Nella scuola non ci
deve essere la politica, se chi mi attacca vuole burocrati invece
di persone che lavorano, me lo dicessero. Sento dire che 'i
finanziamenti per coprire qualsiasi tipo di esigenza ci sono'.
Dove?". Conclude: "Far imparare agli studenti stranieri
l'italiano significherebbe dare una grossa mano a quelli
italiani, che potrebbero cosi' lavorare completamente sul
programma scolastico". Ma D'Alterio teme di pagare comunque un
qualcosa che va oltre: "Sono napoletano che e' venuto a dettare
leggi in terra padana... Me lo vorranno far pagare?".
(Wel/ Dire)