AL CENTRO DI UNA RIFORMA PROMOSSA DALLA REGIONE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 apr. - Accreditamento dei
consultori, ruolo educativo a sostegno delle fragilita'
famigliari, collaborazione con l'autorita' giudiziaria, controllo
bioetico sui servizi, sostegni economici alla maternita', fondi
per la ricerca scientifica sui temi delle relazioni familiari e
sul sostegno alla relazione adulti-adolescenti, promozione del
volontariato per cui vengono assicurati incentivi fiscali per le
ore donate e certificate. Sono alcune delle funzioni dei futuri
consultori familiari della Lombardia, nelle intenzioni del
progetto di legge di riforma promosso dalla Regione, al centro di
un convegno tenutosi oggi al Pirellone.
"L'approvazione di questa legge offrira' allo Stato e alle
altre Regioni un modello trainante", dice l'avvocato Cesare
Massimo Bianca, docente di Diritto civile all'universita' La
Sapienza di Roma e membro del gruppo di lavoro che sta lavorando
alla riforma. Tra le altre novita', con riferimento alle adozioni
e alle famiglie in difficolta' economica, a seguito della riforma
i servizi sociali dei Comuni dovrebbero erogare "misure di
sostegno economico intese a favorire la permanenza dei minori
nelle proprie famiglie, in conformita' della legge sull'adozione
e della legislazione regionale in materia di politiche
familiari", aggiunge Bianca.
"Giusto l'approccio sinergico ai problemi, ma i consultori non
devono essere snaturati: la loro funzione primaria e'
accompagnare la donna e la famiglia in percorsi di genitorialita'
e sessualita' consapevole -commenta Sara Valmaggi, consigliere
regionale del Pd e membro della commissione regionale Sanita' e
assistenza-. In questi anni i consultori pubblici sono stati
depauperati sia di risorse dirette che di risorse umane, per cui
ci pare paradossale pensare a una riforma dei consultori che
verso una multidisciplinarieta' di prestazioni quando poi nei
consultori pubblici sono diminuiti assistenti sociali, psicologi
e operatori sanitari e il numero dei consultori pubblici, al
contrario di quelli privati che sono aumentati". Secondo il
gruppo consiliare dei democratici, negli ultimi 5 anni
(2005-2010) il numero dei consultori pubblici diminuito di 5
unita' (da 229 a 224), a fronte di un aumento di 21 delle
strutture private (da 48 a 69), per un totale di 293 consultori
(contro i 277 dei 2005). In grande aumento gli utenti, passati
dai 365.523 del 2005 ai 418.054 del 2010, dei quali uno su cinque
e' straniero. Aumentati, in particolare, gli utenti delle
strutture private (da 35.002 a 82.857), anche rispetto
all'aumento delle persone che si rivolgono ai consultori pubblici
(passate da 330.321 a 335.197).
(Wel/ Dire)