"SONO VITTIME DI STRAGI E SONO ANCHE RECLUTATI DA FORZE ARMATE"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 apr. - "L'Unicef continua a
essere seriamente preoccupato per le violenze in corso in Costa
d'Avorio e il loro impatto sui bambini". Lo dichiara il direttore
generale dell'Unicef, Anthony Lake, che aggiunge: "Siamo
particolarmente turbati dalle notizie che parlano di bambini tra
le vittime delle stragi. I bambini continuano ad essere reclutati
dalle forze armate da tutte le parti in conflitto, una grave
violazione dei loro diritti che mette a repentaglio non solo il
loro futuro, ma anche le possibilita' per raggiungere una pace
sostenibile in Costa d'Avorio".
"L'Unicef- prosegue Lake- sta lavorando per aiutare chi ha
bisogno di aiuti umanitari, ma i nostri programmi sono stati
seriamente compromessi dai combattimenti. Nella parte occidentale
del paese, Unicef e' stato in grado di sostenere la popolazione
sfollata con aiuti di prima necessita', ma abbiamo la necessita'
di raggiungere le altre persone a rischio, soprattutto ad
Abidjan, dove si stima che un milione di sfollati abbiano urgente
bisogno di aiuto. Abbiamo paura- dice il direttore generale di
Unicef- che possano scoppiare focolai di malattie, se noi e altre
agenzie non riuscissimo a raggiungere le migliaia di famiglie
sfollate internamente. Anche l'Unicef rivolge un invito a tutte
le parti in conflitto perche' cessino le violenze contro i civili
e sia consentito agli operatori umanitari di raggiungere i piu'
bisognosi".
Nel nord del paese per 1,5 milioni di persone sono a rischio o
mancano gia' i servizi di base, l'acqua, l'energia. Oltre 800.000
bambini non vanno a scuola da mesi. Le distruzioni di alimenti e
i mancati raccolti peggiorano una situazione alimentare gia'
difficile per i bambini delle famiglie piu' povere, con un
aumento costante dei casi di malnutrizione.
Sono state gia' avviate dall'organizzazione varie iniziative, ad
esempio vaccinando 1,7 milioni di bambini e 600.000 donne in
gravidanza o allattamento, predisponendo forniture idriche per
10.000 sfollati e distribuzione di materiali per l'igiene e la
potabilizzazione dell'acqua per 100.000 famiglie di Abidjan,
avviando programmi di recupero scolastico per 45.000 bambini
sfollati e fornendo materiale scolastico a 20.000 bambini, oltre
a lavorare per far riaprire le scuole in varie aree del paese.
L'Unicef ha lanciato un appello per 32 milioni di dollari,
finora ne ha raccolti solo 5,3. Serve urgentemente trovare i
fondi per rispondere alle esigenze piu' pressanti: scuola, acqua
e igiene, salute, nutrizione, protezione dei bambini dai rischi e
dalle conseguenze del conflitto.
Si possono effettuare donazioni all'Unicef tramite:
c/c postale 745.000, causale: 'Emergenza Costa d'Avorio';
carta di credito online su www.unicef.it, oppure chiamando il
numero verde 800745000; cc bancario Banca Popolare Etica Iban
IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051 'Emergenza Costa d'Avorio';
i comitati locali dell'Unicef presenti in tutta Italia (elenco
sul sito-web www.unicef.it).
(Wel/ Dire)