(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 apr. - Si beve sempre di piu'
fuori dai pasti. E' quanto rivela l'annuale rapporto dell'Istat
"L'uso e l'abuso di alcol in Italia", relativo al 2010. Prosegue
dunque il cambiamento di lungo periodo del modello di consumo
tradizionale, basato sulla consuetudine di bere giornalmente vino
durante i pasti. Quote crescenti di popolazione, infatti, bevono
alcolici al di fuori dai pasti e aumenta il consumo non
quotidiano. Il cambiamento e' ancora piu' evidente tra le donne:
infatti, tra il 2000 e il 2010 il numero di donne che consuma
bevande alcoliche fuori dai pasti registra un incremento del
25,1% (contro il 15% dei maschi), mentre decresce del 17,4%
(contro il -11,8% dei maschi) quello di consumatrici giornaliere.
Il cambiamento nel modello di consumo risulta piu' evidente
tra i giovani di 14-24 anni e gli adulti fino a 44 anni,
soprattutto donne. Il cambiamento di abitudini riguarda non
soltanto la frequenza e le circostanze di consumo, ma anche il
tipo di bevande consumate. Diminuisce chi consuma solo vino e
birra e aumenta chi consuma anche altri alcolici, come aperitivi,
amari e superalcolici. I cambiamenti nel tipo di bevanda assunta
riguardano i giovani fino a 24 anni e, in misura minore, gli
adulti di 25-44 anni.
Non solo cresce tra i giovani il consumo di alcolici fuori
pasto, ma, dal 2003, la quota di coloro che sono coinvolti nel
binge drinking (il consumo di sei o piu' bicchieri di bevande
alcoliche in un'unica occasione) e' ormai un dato stabile.
Particolarmente a rischio sono i minorenni, in quanto la
capacita' di metabolizzare adeguatamente l'alcol dipende anche
dallo sviluppo fisico complessivo. Anche se i cambiamenti in atto
nelle modalita' di consumo dei giovani sono piu' evidenti tra i
18-24 anni, non va sottovalutata la forte crescita del consumo di
alcol fuori pasto tra gli adolescenti: se nel 2000 consumava
alcolici fuori pasto il 14,5% dei 14-17enni, nel 2010 la quota si
attesta al 16,9%. Il consumo di alcol fuori pasto cresce
maggiormente per le ragazze (dal 12,2% al 14,6%), ma rimane piu'
diffuso tra i maschi, per i quali passa dal 16,8% al 19,1%.
(Wel/ Dire)