(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 apr. - Di fronte al quadro
agghiacciante dell'infanzia violata che emerge dall' indagine
condotta a Corigliano Calabro, Save the Children annuncia
l'intenzione di costituirsi come parte civile nel conseguente
procedimento giudiziario.
I carabinieri hanno arrestato a Corigliano Calabro otto persone
accusate, a vario titolo, di induzione, favoreggiamento e
sfruttamento della prostituzione minorile. Secondo quanto emerso
dalle indagini gli arrestati avrebbero fatto prostituire, in un
contesto di forte degrado sociale, ragazze dall'eta' di dodici
anni, facendole incontrare con uomini di eta' compresa tra i 50 e
i 70 anni forniti di consistente disponibilita' economica. Con la
costituzione di parte civile, Save the Children avra' la
possibilita' di far valere l'interesse collettivo della tutela
dei minori.
"Esprimiamo il nostro apprezzamento per l'azione investigativa
condotta dal Comando provinciale dei Carabinieri e dai sostituti
procuratori Vallefuoco e Quaranta" dichiara Raffaela Milano,
Responsabile dei Programmi Italia e Europa di Save the Children
Italia. "Allo stesso tempo, la scelta di Save the Children di
costituirsi parte civile esprime tutta la nostra preoccupazione
per un fenomeno, quello dello sfruttamento sessuale dei minori
che, anche se spesso "invisibile", in realta' e' diffuso sul
territorio." Si stima che siano almeno 1.500 i minori in Italia
costretti a prostituirsi e vittime di tratta.
"E' fondamentale rafforzare le realta' territoriali che operano
in questo ambito, a partire dai servizi sociali e dalle unita'
di strada" prosegue Raffaela Milano "per intervenire
tempestivamente, assicurando alla giustizia i responsabili di
questi crimini odiosi e, allo stesso tempo, prendendo in cura le
vittime. E' anche necessario che nelle comunita' locali si
diffonda la consapevolezza dell'esistenza di questi fenomeni, per
tenere gli occhi aperti su situazioni a rischio e intervenire in
tempo."
(Wel/ Dire)