ALLE FEMMINE DESTINATE MENO RISORSE: "EVIDENTE DISPARITÀ"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 apr. - "Le discriminazioni di
genere e gli stereotipi iniziano in eta' molto giovane". Cosi' la
regista e scrittrice del Centro Studi e Documentazione del
pensiero femminile Fernanda Vigliani ha introdotto ieri sera
l'incontro organizzato dal Gruppo Abele: "Ragazze irresistibili e
ragazzi velocissimi: il tempo libero dei giovanissimi tra riviste
e videogiochi".
Due mondi a confronto grazie a due ricerche, per l'iniziativa
della Commissione regionale Pari opportunita': la prima dal
titolo "Ragazze irresistibili. Un'inchiesta sui modelli femminili
seduttivi proposti dalle riviste per adolescenti", realizzata nel
2009; l'altra, uscita in questi giorni, "Ragazzi velocissimi. Gli
adolescenti e i videogiochi", sul il mondo dei videogiochi,
frequentato soprattutto dai maschi.
Un primo confronto sul modello maschile e quello femminile viene
illustrato dalla Vigliani grazie ad un catalogo di giocattoli.
Subito diverse le pagine, a seconda siano rivolte ai bambini o
alle bambine. Colori, atteggiamenti, proposte: in una foto lui e'
al volante, lei lo guarda adorante; lei abbraccia peluche morbidi
e "rivela scarsa competenza in tutti i settori tranne quello
affettivo ed emotivo, mentre lui sembra Marlon Brando". Lei si
prende gia' cura dei bambini, della casa, fa il bucato in
miniatura, la lavatrice, il tutto con un sorriso intenerito; lui
guida auto brillanti, rosse, con aria di sfida. Il mondo maschile
e' avventura, quello di lei relazione. Anche i colori delle
pagine sono evocativi: rosa e toni confetto per lei, in un mondo
di fiaba e di bambole; colori brillanti e aggressivi per lui,
sempre in pista.
Il confronto prosegue con l'analisi di due prodotti rivolti
all'adolescenza: le riviste per ragazzine e i videogiochi per i
coetanei maschi. Le pubblicazioni per le femmine (numerosissime)
si rivelano tutte uguali, di scarsa qualita' e con contenuti
rivolti solo alla cura della bellezza e alla ricerca dell'anima
gemella. "Niente servizi su attualita': sono pubblicazioni che
promuovono un mondo rosa confetto, dove niente della realta' deve
turbare la bimba dal sognare il principe azzurro". Operano un
"martellamento" sulle questioni di cuore e propongono uno
stereotipo femminile passivo e concentrato sulle seduzione, quasi
come unica possibilita' di attribuirsi valore.
Completamente diverso il mondo maschile. "I videogiochi sono
prodotti per il tempo libero, creati per incontrare (ma anche
formare) i gusti dei ragazzi - racconta Vigliani - e sono
fortemente orientati su astrazione e competizione" Sono
estremamente violenti: si spara, si picchia, ci si cala nei panni
di criminali.
"La disparita' e' evidente". Ma non solo per i messaggi che
veicolano, anche per gli investimenti a livello di mercato. I
videogiochi infatti sono prodotti estremamente cari e di
qualita', mentre con pochi euro ci si compra delle riviste per
ragazzine. "Le opportunita' - afferma Vigliani - sono tutt'altro
che pari. Sui videogiochi si fanno enormi investimenti economici
e fruttano tantissimo: richiedono alle famiglie soldi e al
giocatore velocita', impegno e intelligenza". Per le femmine,
pubblicazioni "cheap" con scarsi contenuti. "Due mondi dove la
differenza e' un'ingiustizia: alle femmine sono destinate meno
risorse e qualita'".
(Wel/ Dire)