(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 apr. - "Nostro figlio ha
sempre presentato comportamenti problematici, che ci impedivano
di vivere il quotidiano con serenita'. Con lui non potevamo fare
niente, anche fare la spesa era difficile, perche' urlava sempre.
Dopo il trattamento, pero', abbiamo riscontrato grossi
miglioramenti a livello comportamentale e ci auguriamo che
continui cosi'.
Sappiamo che non puo' guarire, ma migliorare sicuramente si'". A
parlare e' Rodolfo Gentile, papa' di uno dei piccoli pazienti del
centro "Una breccia del muro", il primo in Italia specializzato
nel trattamento precoce dell'autismo. Secondo Gentile, il cui
figlio e' ancora in terapia, il nuovo metodo da' risultati
positivi, che nel suo caso cominciano ad affiorare, ma non
mancano anche alcune criticita'. In particolare per quanto
riguarda la spesa per le famiglie. Ogni ciclo completo, infatti,
dura un anno e ha un costo di 450 euro mensili, una cifra pari
all'assegno mensile di indennita'. Il percorso prevede, poi, che
i genitori siano coinvolti nel trattamento per tre settimane. È
necessario quindi che questi possano usufruire del congedo
straordinario. "È evidente che non tutti se lo possono
permettere, perche' i costi sono ancora troppo alti- sottolinea-.
La nostra speranza e' che in futuro la spesa sia rimborsabile
anche nel Lazio. Ci sono persone che provengono da altre regioni,
come il Veneto, che non pagano niente, auspichiamo che questo
presto avvenga anche da noi".
In questo senso un messaggio di speranza e' arrivato dalla
consigliera della regione Lazio, Chiara Colosimo che,
intervenendo al convegno "Bambini e autismo: quale trattamento?",
ha ricordato la sua recente proposta di legge (n.163 del 28
febbraio 2011) che ha come oggetto 'il contributo ai cittadini
residenti nel Lazio che utilizzano il metodo terapeutico
neocomportamentale per il trattamento precoce dell'autismo'. "Il
percorso di questa legge non sara' semplice perche' la sanita'
nel Lazio e' commissariata- afferma- pero' la proposta e' gia'
stata presentata in commissione Sanita', deve passare in
commissione Politiche sociali e poi sara' votata in aula. Il
nostro obiettivo e' approvarla prima del nuovo assestamento di
bilancio. Ci impegneremo perche' e' un obiettivo importante. La
proposta prevede, infatti, un rimborso pari all'80% della spesa
delle famiglie".
Al convegno erano presenti anche alcune associazioni di
genitori con figli autistici. "Abbiamo dovuto specializzarci per
portare avanti l'obiettivo comune di vedere riconosciuti ai
nostri bambini i diritti piu' elementari, come quello di poter
andare a scuola- sottolinea Orietta Martinelli dell'associazione
Habitat per l'autismo- Non e' vero che non ci sono i fondi per
portare avanti progetti su questo tipo di disturbi. La verita' e'
che i soldi sono spesi male. In questo campo ci sono anche tanti
stregoni, che avvicinano le famiglie subito dopo una diagnosi di
autismo. Questi genitori vanno tutelati. I politici dovrebbero
informarsi di piu' sui progetti che finanziano. La nostra
speranza- aggiunge- e' che nel 2011 ci venga riconosciuto il
rimborso per la terapia precoce". Vittorio Tomei del Gruppo
Asperger ha sottolineato inoltre l'importanza della diagnosi
precoce nel caso della sindrome di Asperger. "In molti casi il
disturbo viene diagnosticato anche dopo i vent'anni - sottolinea
- e' evidente che cosi' e' molto difficile intervenire".
(Wel/ Dire)