SARÀ INSERITA NELLA LEGGE COMUNITARIA ALL'ESAME DELLA CAMERA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 apr. - I tecnici del ministero
dell'Istruzione stanno lavorando ad una norma per arginare i
ricorsi dei precari della scuola che chiedono la stabilizzazione
rifacendosi alla direttiva comunitaria (1999/70/Ce) sul lavoro a
tempo determinato. In queste ore si sta lavorando al testo di un
emendamento che dovrebbe essere inserito nella legge comunitaria
che e' all'esame della Camera.
Se ne e' parlato ieri in un incontro al ministero fra i
sindacati e l'amministrazione e in una riunione serale al Tesoro
dove i ministri Giulio Tremonti (Economia), Raffaele Fitto
(Affari Regionali), Maurizio Sacconi (Lavoro) e Mariastella
Gelmini (Istruzione) hanno discusso di Piano per il Sud, ma,
marginalmente, anche di scuola e dei ricorsi in atto. Secondo
fonti accreditate sarebbe stato presente all'incontro anche il
leader Cisl Raffaele Bonanni. La Cisl smentisce. Tremonti avrebbe
offerto aperture per un pacchetto di assunzioni piu' consistente
degli scorsi anni per evitare una valanga di ricorsi e
risarcimenti. Secondo indiscrezioni, il Miur si prepara a
chiedere tra 20 e 30mila assunzioni sul fronte docenti e poco
meno di 10mila sul fronte Ata. L'ok finale, pero', dovra' darlo
Tremonti. Oggi alla Camera c'e' stato anche un incontro fra i
ministri Gelmini e Brunetta (Funzione Pubblica) dove si e'
parlato soprattutto, pero', di scuola digitale.
In attesa di capire quanto le aperture del Tesoro sulle
assunzioni potranno concretizzarsi, il Miur lavora alla norma
frena-ricorsi. L'emendamento alla legge comunitaria dovrebbe
ribadire la specificita' del settore scuola per ribadire la
legittimita' delle modalita' di assunzioni attuali.
Graduatorie e concorsi sono legittimi, spieghera' il ministero,
anche perche' la direttiva Ue sul lavoro a tempo determinato si
riferisce al settore privato. In Italia c'e' gia' una legge che
stabilisce le modalita' di assunzione nella scuola, la numero 124
del 1999. Legge di cui i tribunali che hanno dato ragione ai
precari non hanno tenuto conto facendo prevalere la direttiva
comunitaria.
(Wel/ Dire)