(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 apr. - "E' partita la piu'
grande class action pubblica mai avviata in Italia. Al centro il
mondo dell'istruzione, rappresentato dai precari della scuola e
dai professori universitari a contratto, che dichiarano guerra
allo Stato Italiano allo scopo di far valere i propri diritti".
Lo scrive il Codacons in una nota.
Il primo passo della mega-azione collettiva, e' stata la
notifica oggi di una diffida al ministro della Pubblica
Istruzione, Mariastella Gelmini, e a quello della P.A., Renato
Brunetta, con la quale 40mila precari della scuola chiedono la
stabilizzazione della propria posizione lavorativa, e 30mila euro
ciascuno di risarcimento per le mancate retribuzioni corrisposte
e per i danni subiti. Analoga diffida e' stata presentata per
conto di circa 12mila Professori universitari a contratto,
operanti nelle facolta' di tutta Italia. "Si tratta di una
categoria nata nel 1998 per volere dell'allora ministro
dell'Universita' Luigi Berlinguer, e che, pur avendo compiti e
mole lavorativa del tutto identica ai docenti interni, riceve un
trattamento economico da fame, che si aggira sui 4 euro l'ora, la
meta' di una colf!!", spiega il Codacons. La class action avviata
dal Codacons, che a breve approdera' al Tar, poggia le sue basi
sulle leggi comunitarie in materia di contratti a termine, "da
anni disapplicate dallo Stato Italiano, ed e' avvalorata da
numerose sentenze dei tribunali di tutta Italia, che riconoscono
i diritti degli insegnanti. L'ultima, in ordine di tempo, la
sentenza del Tribunale di Genova, che ha condannato il Ministero
dell'istruzione a risarcire 15 docenti precari, per il mancato
rispetto delle direttive europee che obbligano gli stati membri a
limitare il ricorso ai contratti a termine".
(Wel/ Dire)