(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 set. - Educare i bambini rom
alla musica e farli suonare in un'orchestra di tutto punto. Non
e' un sogno felliniano, ma l'obiettivo del progetto presentato
oggi da Conservatorio di Milano e Casa della carita': a partire
da novembre, gli allievi degli ultimi anni del Conservatorio, con
la supervisione dei loro professori, terranno dei corsi di
violino e fisarmonica per bambini e adolescenti provenienti dai
campi rom, ma estesi anche a bambini di nazionalita' diverse, le
cui famiglie prendono parte ai progetti di accoglienza della Casa
della Carita', dove si terranno le lezioni. Obiettivo ultimo dei
corsi e' formare una vera e propria orchestra che poi terra'
concerti aperti al pubblico, ma il protocollo siglato stamani
prevede anche un impegno comune a realizzare altri progetti volti
alla promozione della cultura musicale in ambiti di marginalita'
sociale.
"Questo progetto ci obbliga a lavorare sui talenti di cui ogni
ragazzo, indipendentemente dalla sua storia o dalla sua
provenienza, e' dotato -dice il presidente del Conservatorio,
Arnoldo Mosca Mondadori-. I talentuosi allievi del nostro
Conservatorio impartiranno lezioni di musica a ragazzi che con la
musica vivono da sempre, che hanno la musica dentro di se'. Il
Conservatorio di Milano intende coltivare i talenti a 360°, si
impegna a togliere da uno stato di marginalita' ragazzi che hanno
dentro di se' potenzialita' straordinarie. Il sogno e' quello di
mettere in relazione mondi lontani, attraverso l'universalita' di
un messaggio, che solo l'arte sa portare". Del resto, il
Conservatorio milanese non e' nuovo all'impegno nel sociale: "La
firma di questo accordo si pone come ulteriore tassello lungo un
cammino gia' tracciato -dice il direttore dell'istituzione, Bruno
Zanolini-: grazie all'esperienza dei concerti che hanno visti
protagonisti gli allievi del Conservatorio di Milano al Carcere
Beccaria, all'Istituto dei Tumori, all'Istituto Don Orione. Dove
ci sono sofferenza ed emarginazione la musica sa portare una
nuova speranza".
"Con questa iniziativa vogliamo creare spazi di eccellenza che
siano anche laboratori di coesione sociale -ha detto don Virginio
Colmegna, direttore della Casa della Carita'-. Avvicinare i
giovani all'arte musicale e' certamente un'importante operazione
culturale. Ma il fatto che una prestigiosa istituzione come il
Conservatorio di Milano metta a disposizione questi corsi ai
bambini di cui ci occupiamo e' anche un importante messaggio alla
citta'. Mischiare i luoghi e le persone abbassa il clima di
conflittualita' esasperata e permette a Milano di avere uno
sguardo diverso di se stessa".
(Wel/ Dire)