3 MILIONI DI PERSONE PARTONO PER VIAGGI ALLA RICERCA DEL SESSO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 set. - Come affrontare il
tema del turismo sessuale?
Ecpat onlus risponde alla domanda con la realizzazione di un
corso di formazione on line, destinato sia ad addetti ai lavori
sia a utenti che vogliono saperne di piu' sull'argomento.
Presentato in occasione della giornata mondiale del turismo
presso il Cts di via Albalonga, in contemporanea con Germania,
Olanda, Estonia e Austria, il corso e' composto da due parti: la
prima nozionistica, completabile in venti minuti, e la seconda
piu' interattiva, dove sono presentate situazioni tipo. La parte
piu' avanzata, che ha la durata di 15 minuti, e' dedicata a tre
tipologie di professionisti specifici: professionisti che
lavorano nei luoghi di destinazione dei turisti sessuali, agenti
di viaggio e direttori d'albergo. Al termine del corso e'
possibile effettuare un test di verifica e, sempre sulla rete,
conseguire un attestato di frequenza.
Secondo le stime dell'Organizzazione mondiale del turismo, sono
circa tre milioni le persone che partono per viaggi a scopo di
turismo sessuale. Ricchi o poveri, sposati o single, maschi
(soprattutto) o femmine, locali o stranieri: i turisti sessuali
corrispondono ad un identikit molto composito, per questo e'
difficile dare una stima del totale. Si conosce pero' il
fatturato del traffico di esseri umani: 32 miliardi di dollari,
di cui il 79% proviene dallo sfruttamento sessuale. Yasmin Abo
Loha, coordinatrice di Ecpat Italia, lancia un allarme: "Il
numero di bambini coinvolti cresce di anno in anno e il fenomeno
non riguarda piu' solo i paesi del Sud del mondo ma anche grandi
capitali come Parigi o i paesi dell'Est Europa".
Eppure, come assicura in una nota la vicepresidente del
Parlamento europeo Roberta Angelilli, da sempre in sintonia con
le attivita' di Ecpat: "Gia' nel 2008 con la prima Strategia
europea sui diritti dei minori il Parlamento europeo aveva
denunciato che la tratta dei bambini ha numerosi obiettivi
criminali, tra cui il turismo sessuale". Ma, aggiunge: "La
risposta insufficiente dei meccanismi di contrasto e' una delle
ragioni per cui il fenomeno continua a diffondersi. Le vittime
sono restie a denunciare l'abuso, le differenze di livello di
diritto e procedura penale tra i vari paesi danno luogo a
indagini e procedimenti penali diversi". D'accordo con
l'onorevole Angelilli, anche Yasmin Abo Loha: "Manca la
collaborazione tra gli attori dell'impresa turistica. E deve
migliorare anche la formazione: ci sono ragazzi che compiuti i 18
anni incorrono nel reato di sfruttamento di prostituzione
minorile. Chiunque deve essere in grado di denunciare".
(Wel/ Dire)