(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 set. - Per evitare il ricorso
al giudice da parte dei genitori di ragazzi disabili che
frequentano le scuole, al ministero si impegnano ad accogliere
tutte le segnalazioni su casi specifici di sovraffollamento nelle
classi per intervenire direttamente, attraverso gli Uffici
scolastici regionali, attraverso l'eventuale autorizzazione di
deroghe al sostegno. E' questo il principale risultato
dell'incontro avuti ieri con alcuni funzionari del ministero
dell'Istruzione dalle due principali federazioni che raccolgono
le persone con disabilita' e le loro famiglie, la Fand e la Fish.
In una nota congiunta firmata dai presidenti Pagano e Barbieri,
le due federazioni ricordano di avere negli ultimi mesi "espresso
ripetutamente il loro disappunto per il sovraffollamento delle
classi in presenza di alunni con disabilita' e per il numero di
disabili per classe superiore a quello previsto dalle norme
vigenti", chiedendo al ministero di intervenire per risolvere il
problema. Un disagio, quello di "migliaia di famiglie", che "le
due Federazioni toccano con mano quotidianamente e che -
proseguono Fish e Fand - si trasforma sempre piu' spesso in
contenzioso, in ricorsi, in azioni legali per ottenere ad esempio
le ore di sostegno sufficienti per i propri figli". Azioni legali
che, anche a seguito della sentenza 80/2010 della Corte
Costituzionale (quella che ha dichiarato illegittime le norme che
proibivano l'assunzione di insegnanti di sostegno in deroga alle
norme approvate per limitare nuove assunzioni), si concludono
nella stragrande maggioranza dei casi con la vittoria delle
famiglie. Per evitare dunque che i problemi dell'integrazione
scolastica, e del sostegno in particolare, si riversino sempre
piu' nelle aule dei tribunali, al ministero hanno assicurato il
loro impegno per verificare tutte le situazioni che saranno
segnalate, ed eventualmente incrementare il numero di posti in
deroga gia' concessi (circa tremila).
Fand e Fish parlano anche di un altro impegno assunto dal
dicastero di viale Trastevere sulla qualita' del sostegno: "Per
la prima volta - scrivono - i docenti, e tutti i docenti, non
solo quelli di sostegno, verranno obbligati ad acquisire un certo
numero di crediti di formazione iniziale sulla disabilita'". Su
questo punto il confronto - anche con i sindacati - si sposta ora
sui contenuti dei crediti e sull'aggiornamento dei docenti in
ruolo.
Oltre al sovraffollamento e alla mancanza di formazione adeguata
di tutti gli insegnati preposti al sostegno, le due federazioni
hanno posto ai funzionari del ministero anche agli problemi,
relativi alle restrizioni di bilancio e ai tagli di personale che
"trasformano spesso l'inclusione scolastica in un umiliante
percorso ad ostacoli". Fand e Fish definiscono "ancora
insoddisfacenti" le risposte ricevute "sui dati effettivi
relativi alla disabilita' nella scuola e sulla qualita'
dell'inclusione scolastica". Da questo punto di vista, affermano,
"utile sarebbe il ripristino dello specifico Osservatorio
sull'inclusione scolastica su cui il Ministero ancora sembra
titubante". Infine, il tema della garanzia della continuita'
didattica per gli studenti con disabilita': "Delle regole e delle
soluzioni per garantirla - affermano le federazioni - se ne
parlera', forse, il prossimo anno: con la riduzione del personale
e la ristrutturazione del sistema scolastico in atto, sembra che
questa legittima aspirazione debba rimanere ancora per un po'
lettera morta". Nel complesso, dunque, Fand e Fish parlano di
"luci ed ombre", pur segnalando "almeno la soddisfazione per un
confronto che sembra essere ripreso dopo mesi di stagnazione".
(Wel/ Dire)