(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 set. - Disoccupazione
all'8,5%, con un giovane su tre senza lavoro. "I dati Istat
sull'occupazione relativi al secondo trimestre- spiega il
ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi- confermano e consolidano
quelli che erano gia' noti in base alle rilevazioni mensili. Dal
punto di vista congiunturale il trimestre ha manifestato una
sostanziale stabilita' dei dati in rapporto al periodo
precedente, per cui l'Italia ha indicatori complessivi
significativamente migliori della media europea, grazie a
strumenti come i contratti di solidarieta' e le varie forme di
cassa integrazione. Dal punto di vista strutturale- prosegue-
sono particolarmente rilevanti la disoccupazione e l'inattivita'
giovanili, nonostante rimangano molti, anche nel Sud, i lavori
cercati e non trovati dalle imprese. La fondamentale risposta
rimane quindi quella educativa e formativa, affinche' le
competenze corrispondano a quelle richieste dal mercato del
lavoro. Il Governo, con il suo Piano triennale e lo specifico
programma per l'occupabilita' dei giovani, conferma un percorso
fondato sull'integrazione tra apprendimento e lavoro, sul
rilancio dei contratti di apprendistato, sullo sviluppo delle
politiche di collocamento e ricollocamento dei lavoratori anche
grazie a un rinnovato patto con le Regioni, istituzionalmente
competenti per le politiche attive a partire dalla formazione".
CGIL: "DATI GRAVISSIMI, MA SACCONI NEGA LA REALTÀ" - "Si conferma
il dato gravissimo dell'occupazione, cha arriva a colpire
prevalentemente il lavoro a tempo indeterminato, e al quale va
aggiunto il vasto bacino della cassa integrazione e del lavoro
nero". Cosi' il segretario confederale della Cgil, Fulvio
Fammoni, che sottolinea come quelli Istat siano "i dati piu'
gravi degli ultimi dieci anni per la disoccupazione,
l'occupazione giovanile, il Mezzogiorno e per il fenomeno
dell'inattivita'". Ma il rapporto trimestrale, continua Fammoni,
"offre anche qualche elemento di lettura qualitativa in piu':
l'Istat evidenzia che dopo la prevalente espulsione di lavoro
temporaneo adesso i piu' colpiti sono i lavoratori a tempo
indeterminato, che l'occupazione di lavoratori migranti e'
soprattutto sanatoria di lavoro esistente e che l'occupazione a
tempo parziale ha caratteristiche prevalenti di non volontarieta'
da parte delle persone". Secondo Fammoni, "la crisi determina
dunque un cambio profondo nel lavoro eppure il Ministro del
lavoro non lascia trasparire dalla sue parole alcuna
preoccupazione o volonta' di agire, continuando ad affermare
unicamente che stiamo meglio della situazione europea. Non e'
cosi': l'Italia- sottolinea- ha uno dei piu' bassi tassi di
occupazione in Europa, il record della disoccupazione giovanile,
un livello altissimo di inattivita' e lavoro nero e un numero di
'sospesi dal lavoro' che porta il tasso di disoccupazione 'reale'
ben oltre la media europea".
(Wel/ Dire)