(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 set. - Una scuola dove
bambini italiani, filippini, cingalesi e sudamericani studiano e
giocano insieme e imparano nuove filastrocche nella lingua
dell'altro, con lo slogan "tutti i bambini sono diversi, ma
nessuno e' straniero". Succede alla Beccaro di Milano, una
primaria paritaria con un progetto interculturale che attira
sempre piu' genitori italiani a iscrivervi i loro figli.
La scuola, situata in via Marcantonio Colonna 24 in un ex
convento carmelitano, ospita una settantina di alunni: "La
maggior parte di loro sono di origine filippina e cingalese
-spiega la direttrice Anna Costa-, altri vengono dal Sudamerica e
dall'est europeo. Fino a qualche anno fa la scuola ospitava solo
bambini stranieri, ma sempre piu' famiglie italiane mandano da
noi i propri figli. Nella prima classe di quest'anno sono sette
su quindici. Significa che molti genitori ormai riconoscono
l'importanza di una formazione interculturale".
Una formazione che conta molto sull'insegnamento delle lingue
straniere per insegnare ai bambini di oggi a diventare cittadini
migliori domani. "Alcune materie, come matematica e scienze,
vengono insegnate dalla maestra insieme a un educatore di madre
lingua inglese -afferma Anna Costa-, mentre durante tutto l'anno
attiviamo percorsi personali per perfezionare l'italiano dei
bambini che ancora non lo sanno a sufficienza. Inoltre abbiamo
anche un corso di spagnolo. Cosi' i bambini imparano meglio non
solo la propria lingua, ma anche quella dell'altro".
La scuola e' ospitata all'interno dell'istituto padre Beccaro,
all'interno del quartiere Fiera, uno dei piu' esclusivi di
Milano, ma accoglie bambini di ogni estrazione sociale. "Abbiamo
la fortuna di poter contare su molti volontari che ci aiutano -
continua Anna Costa - specialmente pensionati che insegnano nei
vari laboratori: scrittura creativa, teatro, giardinaggio e
educazione stradale. Anche grazie a loro, e ai buoni regionali
per le scuole paritarie, le famiglie riescono a mandare i bambini
da noi con una spesa di circa 500 euro annui".
(Wel/ Dire)