L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMIGLIE ADOTTIVE E AFFIDATARIE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 set. - "Noi non abbiamo dati
in merito ne' elementi per commentare le parole del
sottosegretario Giovanardi". Cosi' Frida Tonizzo, consigliera
dell'Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie
(Anfaa) in merito alle dichiarazioni del sottosegretario con
delega alle Politiche per la famiglia che, nel corso della
trasmissione televisiva Klauscondicio, ha parlato di esplosione
della "compravendita di bambini e bambine" laddove, come negli
Usa e in Brasile, sono consentite le adozioni da parte di coppie
gay. La rappresentante dell'Anfaa si e' pero' espressa a
proposito della possibilita' di adottare un bambino da parte di
coppie formate da persone dello stesso sesso, dicendo: "Come
associazione, pur non avendo nulla contro la possibilita' di
riconoscere e regolarizzare le forme di convivenza tra adulti
dello stesso sesso, abbiamo delle fortissime perplessita', anzi
siamo decisamente contrari, rispetto alla possibilita' di
adozione da parte delle coppie omosessuali".
La ragione, secondo Tonizzo, e' che "essendoci tra le 15 e le 20
domande per ogni bambino adottabile, crediamo che un bambino,
soprattutto quando ha subito maltrattamenti e abusi, abbia
bisogno di una famiglia come la maggior parte degli altri
bambini: formata cioe' da un papa' e da una mamma e magari anche
da fratelli e sorelle". È la prospettiva, infatti, a fare la
differenza: "Se si guarda all'adozione dal punto di vista
dell'interesse preminente del minore - sottolinea la consigliera
dell'Anfaa - crediamo che a un bambino sia meglio dare una
famiglia il piu' possibile simile a quella degli altri bambini.
Invece - precisa - e' chiaro che se partiamo dall'interesse
dell'adulto, allora va benissimo anche l'adozione del single
novantenne".
Quanto alle questione piu' generale delle adozioni, la
rappresentante dell'Anfaa ha commentato: "La richiesta pressante
che noi facciamo a questo governo e a questo Parlamento e' quella
di sostenere le famiglie che accolgono i bambini piu' difficili.
La legge - ha aggiunto - prevede che si debbano sostenere le
famiglie che adottano i minori ultradodicenni o con handicap
accertato, ma l'unica regione che ha disposto sostegni concreti e
anche economici e' il Piemonte. Tutti gli altri - ha concluso -
non fanno niente".
(Wel/ Dire)