TELEFONINO A SCUOLA, SI PUÒ. IL VADEMECUM DELLA PRIVACY
MMS E FILMATI PER USO PERSONALE, NON PER METTERLI SU INTERNET.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 set. - Telecamere a scuola?
Si', ma possono restare accese solo durante l'orario di attivita'
dell'istituto e, comunque, va garantito il diritto alla
riservatezza degli studenti. Insomma, niente Grande Fratello nei
bagni, tanto per dirne una. Mms e video fatti con il cellulare
possono essere registrati anche in classe, ma i videofonini
possono essere usati in aula solo per "scopi personali" (ad
esempio memorizzare una lezione) e, comunque, sempre "nel
rispetto dei diritti e delle liberta' fondamentali delle persone
coinvolte, in particolare della loro immagine e dignita'".
La privacy tra i banchi, nell'era di Facebook e di You Tube e'
materia complessa e scottante. Le lesioni del diritto alla
riservatezza delle persone sono all'ordine del giorno anche a
scuola. Per questo il Garante della privacy ha pubblicato un
opuscolo di quindici pagine sul proprio sito dal titolo 'La
privacy tra i banchi di scuola'. Un vademecum che riassume tutto
quello che c'e' da sapere in materia. Si parte dai dati
sensibili: religione, origini razziali, stato di salute e
credenze politiche.
Sono dati che la scuola puo' usare solo per motivi interni. Vale
a dire che, ad esempio, l'appartenenza ad una particolare
religione puo' servire per calibrare il menu' a mensa. Mentre "le
opinioni politiche possono essere trattate dalla scuola
esclusivamente per garantire il funzionamento degli organismi di
rappresentanza". E i dati "di carattere giudiziario possono
essere trattati per assicurare il diritto allo studio anche a
soggetti sottoposti a regime di detenzione o di protezione".
Non c'e' motivo, invece, di tenere segreti i voti "dei compiti
in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o
degli esami di Stato, perche' le informazioni sul rendimento
scolastico sono soggette a un regime di trasparenza". Non e'
possibile, ricorda il Garante, "utilizzare i dati presenti
nell'albo degli istituti scolastici per inviare materiale
pubblicitario a casa degli studenti". Si possono intervistare gli
studenti per motivi di ricerca ma solo se c'e' una autorizzazione
dei genitori. Infine in classe si possono fare foto e video ma e'
vietata la diffusione se i soggetti coinvolti non la autorizzano.
Occhio, insomma, ai 'tag' su Facebook.
(Wel/ Dire)
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