IL 43% ACQUISTERA' TESTI NUOVI, COLPA ANCHE DELLA RIFORMA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 set. - I libri scolastici non
conoscono crisi economica. Nonostante il caro-libri, quando si
tratta di istruzione le famiglie italiane sembrano non voler
cercare il risparmio a tutti i costi. E' quanto emerge da un
sondaggio proposto da Skuola.net, secondo cui il 43% degli
studenti acquistera' libri esclusivamente nuovi, con un aumento
del 4% rispetto al medesimo quesito proposto lo scorso anno
sempre nello stesso periodo. "Anche tra chi non esclude di
rivolgersi al mercato dell'usato - spiega Daniele Grassucci
responsabile relazioni esterne di Skuola.net - aumenta la
preferenza per il nuovo." Il 19% li acquistera' in maggioranza
nuovi, con un +3% al 2009. Solo il 12% li acquistera' tutti
usati, con un calo del 3% rispetto allo scorso anno.
"Principalmente - prosegue Grassucci - chi acquista testi
scolastici nuovi esprime la volonta' di non risparmiare
sull'istruzione dei propri figli, mettendoli in condizione di
studiare su un libro aggiornato e soprattutto privo di tutte
quelle note e quegli scarabocchi che magari possono pregiudicare
allo studente l'espressione del proprio metodo di studio sul
testo." Sull'aumento delle preferenze per il nuovo non va poi
trascurato l'impatto della Riforma delle Superiori, che ha
cambiato profondamente i programmi di studio imponendo agli
editori la realizzazione di nuove edizioni per il momento
introvabili sul mercato dell'usato. Tuttavia, denuncia il sito
specializzato, continua ad esistere il problema del caro-libri. I
tetti di spesa stabiliti dal ministero dell'Istruzione per
cercare di calmierare i prezzi di rado vengono rispettati, come
confermano sia i commenti degli studenti sul sito sia i
rilevamenti delle istituzioni. E gli studenti piu' salassati
sembrano essere quelli del liceo classico, che oltre ai testi
scolastici devono acquistare i dizionari di latino e greco,
lingue che non vengono studiate nel corso delle scuole medie e
per le quali sicuramente non si e' mai proceduto all'acquisto in
passato. E' doveroso ricordare, infatti, che il tetto di spesa
ministeriale non comprende il costo dei dizionari.
Cosi' si puo' arrivare a spendere oltre 400-500 euro per il primo
anno, con punte di 700 per chi deve acquistare anche i dizionari
di lingue o di italiano. "Sicuramente - evidenzia Grassucci -
aiuterebbe a risparmiare, soprattutto per quanto riguarda i
dizionari, l'utilizzo di libri di testo in formato elettronico."
Ma per chi del risparmio non puo' proprio farne a meno, il mezzo
migliore per acquistare testi usati rimangono i mercatini
dell'usato sparsi un po' per tutta Italia, nei quali si puo'
arrivare ad uno sconto pari al 20% del prezzo di listino.
(Wel/ Dire)