GASSANI: "PROVVEDIMENTO CHE RECIDERÀ RAPPORTI TRA MADRE E FIGLIA"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 set. - "La drammatica vicenda
della giovane madre di Trento a cui, subito dopo il parto, e'
stata sottratta la figlia dal locale Tribunale per i Minorenni,
non puo' non suscitare allarme e sconcerto tra gli addetti ai
lavori e tra la gente." E' quanto dichiara in una nota Gian
Ettore Gassani, presidente nazionale dell' Associazione Avvocati
matrimonialisti italiani (Ami), a proposito della bambina neonata
dichiarata adottabile dal giudice del Tribunale minorile di
Trento, con la motivazione che la mamma fosse troppo povera per
provvedere al sostentamento della figlia. "Si tratta di un
provvedimento grave - prosegue Gassani - che recidera' per sempre
i rapporti tra la madre e la figlia. La legge sancisce che lo
stato di adottabilita' di un minore debba essere considerato come
'l'ultima spiaggia' di un lunghissimo e serissimo percorso,
organizzato dal Tribunale al fine di recuperare ogni problematico
rapporto tra i genitori ed i figli." Secondo le cronache, la
donna avrebbe da subito espresso la ferma volonta' di costruire
un significativo e valido rapporto con la piccola. "Non si
comprende il motivo per cui non le sia stata offerta, come e'
previsto, la possibilita' di essere madre - aggiunge il
presidente Ami - Si ripropone con forza la necessita' di rivedere
gli orientamenti della giustizia minorile e le relative prassi".
In conclusione Gassani dichiara: " "Anche in questa vicenda si
intuisce che i servizi sociali, oramai, siano sempre piu'
incidenti nelle decisioni dei giudici minorili, avendo spesso
stravolto il loro compito di limitarsi a 'fotografare' una
determinata situazione senza ergersi a consulenti ne', tanto
meno, a suggerire ai magistrati l'adozione di provvedimenti
giurisdizionali."
(Wel/ Dire)