(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 set. - Basta la combinazione
di tre parametri - girovita, livello di trigliceridi a digiuno,
eta' - per predire la fibrosi epatica nei bambini con fegato
grasso. Da settembre la metodica utilizzata in via esclusiva al
Bambino Gesu', sara' estesa a tutta Italia. Lo fa sapere in una
nota lo stesso ospedale pediatrico di Roma, per cui si tratta "di
una formula matematica sviluppata da un gruppo di ricerca che
permette - a seconda del risultato - di evitare il ricorso alla
biopsia al fegato, un test diagnostico sicuramente invasivo ma
l'unico, finora, in grado di confermare la presenza della
malattia".
Infatti, "se dalla formula risulta un valore superiore a 9, il
dato e' considerato sinonimo di fibrosi epatica. In questo caso
viene effettuata la biopsia. Se, viceversa, il risultato e'
inferiore a 9, non e' necessario eseguire ulteriori test". Presso
il Bambino Gesu' "vengono visitati in media 450 bambini l'anno
affetti da steatosi epatica non alcolica (fegato grasso) e
nell'arco dell'ultimo anno, da quando cioe' viene utilizzata
questa metodica, il ricorso alla biopsia per stabilire se i
piccoli pazienti siano o meno affetti anche da fibrosi epatica,
si e' ridotto di circa il 30%".
Questo vuol dire che "grazie al lavoro congiunto di medici e
matematici, a un bambino su tre viene risparmiato il disagio di
una analisi diagnostica per la quale sono necessarie sedazione e
attivita' chirurgiche". Quello dei modelli matematici applicati
alla medicina "e' un filone di ricerca e di applicazione clinica
che vede l'ospedale Pediatrico Bambino Gesu' pioniere a livello
internazionale: sono stati infatti gia' raggiunti risultati
concreti sul fronte della medicina proiettiva individualizzata,
sia in campo cardiologico che della neuroriabilitazione
pediatrica".
(Wel/ Dire)