SCUOLA, SI RIPARTE: PRIMO GIORNO CON PROTESTA
A ROMA, IL LICEO TASSO INAUGURA L'AVVIO DEL NUOVO ANNO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 set. - Non solo studenti
questa mattina all'ingresso del Tasso, il liceo romano che per
primo ha riaperto i battenti inaugurando il nuovo anno
scolastisco. A farsi trovare pronto al suono della prima
campanella c'era anche chi della riforma Gelmini non ne vuole
sapere e bolla le novita' introdotte dal ministero della Pubblica
istruzione come un "modello di scuola nozionista, dequalificata e
sempre piu' privatizzata". Tagli, edilizia scolastica e riordino
dei cicli, sono questi i punti cardine delle proteste che
stamattina hanno visto protagonista un connubio tra genitori e
figli, ognuno con il proprio punto di vista, ma in ogni caso
contro quella che hanno definito la "riforma dei tagli". Roberto
e' un ex studente da poco, tornato in via Sicilia in veste di
membro dell'associazione Unione degli studenti per spiegare che
stanno organizzando "un progetto che si chiama 'altra riforma'".
Volantini e striscioni in bella vista, perche' serve far sapere
alla gente che "la scuola cambia dal basso". Il famigerato
"riordino dei cicli- continua a raccontare Roberto- non e' altro
che il concretizzarsi della legge 133". E allora eccola la scuola
alternativa: "Un progetto che nasce dal basso, dalle esigenze
degli studenti e che si basa sulla partecipazione, sulla
democrazia e sulla didattica alternativa".
Poco piu' in la' ci sono i genitori del comitato "Incontro
nazionale scuole" che chiedono di "fotocopiare il volantino" e
attaccarlo ovunque, "tappezzando la citta' metro per metro". A
quello che considerano "un processo inequivocabile di
impoverimento della scuola statale" non ci stanno nemmeno i
genitori, e con l'inizio dell'anno scolastico hanno deciso anche
loro di intensificare la mobilitazione. "Abbiamo chiesto un
permesso dal lavoro per venire qui- spiega una mamma volantino
alla mano- la riforma Gelmini prevede tagli e basta. Meno
insegnanti, meno bidelli, aule affollate e meno sicure". I
genitori hanno affidato il loro appello alle fotocopie che
spiegano la protesta: "Tutti devono sapere". La riforma? "Solo i
cittadini possono fermarla, quindi anche tu. Assistiamo a una
"forte riduzione delle ore di insegnamento e a un massiccio
ricorso al precariato a scapito della continuita' di insegnamento
e della dignita' dei precari". E se secondo loro il presente non
riserva nulla di buono per la scuola, il futuro sara' ancora
peggiore: "Domani le ore di insegnamento in meno diventeranno
1.900, pari a un taglio di due anni di scuola dalla prima
elementare alle superiori, e i 42 mila insegnanti in meno di oggi
diventeranno 87 mila".
Contro la riforma propongono una scuola "gratuita, aperta e
uguale per tutti", non si lasciano convincere neppure dalle
regole piu' severe che una volta tanto piacevano ai genitori:
"Invece di pensare al registro on line- spiega un'altra mamma
accorsa in via Sicilia- il governo farebbe meglio a occuparsi
delle cose che davvero non funzionano, alle assenze e ai voti dei
nostri figli ci pensiamo gia' noi".
(Wel/ Dire)
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